*Di Raoul Ghisletta
Le solite parole vuote per la popolazione di Lugano. Un altro Capodanno con Borradori: tante parole e promesse vuote, per incantare una platea sempre più scettica. L’anno scorso il sindaco soffiò la bolla di sapone della spiaggia di Cannes. Quest’anno i temi con cui si fa bello sono gli stessi che da anni utilizzano i governanti locali e cantonali.
La realtà quotidiana di tanti Luganesi è ben diversa. La verità non è vestita di rosa e fa male, come canta Vasco Rossi. Pensioni troppo basse, ingiustizie sociali, premi cassa malati e affitti troppo alti, lavoro instabile e sottopagato, licenziamenti nelle banche, mobilità insostenibile, inquinamento e rumore per chi vive sulle strade trafficate come denunciato dai giovani, disparità economiche e di sesso contestate da migliaia di donne lo scorso 14 giugno. Per queste cittadine e cittadini il sindaco non spende mai una parola. In che mondo vive il sindaco della Lega?
Il capodicastero del settore sociale è fatto della stessa stoffa: il consigliere nazionale Quadri pensa solo ai temi nazionali e ci fa penare da anni per avere uno studio sulla povertà a Lugano, dal quale finalmente far scaturire le soluzioni per i problemi sociali dei Luganesi. Intanto noi abbiamo proposto di aumentare i programmi occupazionali a Lugano (proposta approvata dall’ultimo Consiglio comunale di Lugano del 16 dicembre) e varie mozioni che dovranno essere esaminate e votate dal Consiglio comunale. Vogliamo ridurre l'incidenza dei costi cassa malati, delle cure dentarie, dell'alloggio e dei trasporti pubblici, come pure stabilizzare nel tempo i posti per formazione e i programmi di utilità pubblica del Comune.
Con l'ultima mozione presentata in dicembre abbiamo chiesto l'acquisto dell'immobile ARL di Viganello, oggetto di una vergognosa speculazione di Artioli. La mancata protezione dei beni dell’inventario federale ISOS è un altro esempio dell'incapacità di questo Municipio che non vede, non sente e racconta solo storie sempre meno credibili. Come la favola del rilancio dell’aeroporto di Lugano con voli di linea che nessuna compagnia gestirà mai (a meno di essere candidata al fallimento): se vinceremo il referendum raccogliendo le 3000 firme necessarie (non è una passeggiata) fermeremo questa ennesima bolla di sapone e ci impegneremo a ricollocare tutti i dipendenti in esubero, lasciando che i privati gestiscano l’aeroporto (quest’ultimo non sarà chiuso, ma rimarrà aperto per i soli voli privati e per la scuola di volo).
Per rilanciare Lugano occorre concretezza e bisogna dire basta ai sogni assurdi. Occorre anche dire basta alle idee di PPD e liberali che propongono microriduzioni d’imposta comunale: regalini inutili ai ricchi che danneggiano gravemente le finanze comunali: il centro ha fallito miseramente il disegno nello scorso Consiglio comunale, conseguendo un altro smacco a pochi mesi dalle elezioni.
Malgrado questo quadro politico desolante auguro un anno di svolta sociale, economica e ambientale a tutte le donne e uomini Luganesi che vivono i problemi quotidiani di chi fatica ad arrivare alla fine del mese!
* Presidente PS Lugano e consigliere comunale