*Post Facebook di Fabio Regazzi
I sondaggi indicano che l'esito del voto sulla revisione della legge sulla caccia è in bilico. Le associazioni ambientaliste stanno investendo milioni di franchi nella campagna a favore del NO e questo già dovrebbe suscitare qualche sospetto. Ben più grave è tuttavia il fatto che il fronte dei contrari cerca di far passare messaggi fuorvianti, lasciando intendere siamo di fronte a una legge sull'abbattimento. Ciò è falso e semplicemente scorretto. D'altra parte quando non si hanno argomenti non rimane che raccontare frottole per cercare di convincere soprattutto gli abitanti delle regioni urbane, che spesso non conoscono le realtà rurali del nostro Paese e che hanno una visione idealizzata e distorta della natura. Evitiamo di cadere nel tranello teso dal fronte rosso-verde.
L’istituto di scienze politiche dell’Università di Berna “Année politique Suisse” ha pubblicato un’interessante analisi sulle inserzioni fatte per gli oggetti in votazione il prossimo 27 settembre. Ebbene, al 14 settembre risulta che il numero di inserzioni fatte dal fronte dei contrari alla revisione della legge sulla caccia è nettamente superiore (rapporto di 5:1) rispetto a quello dei favorevoli, ma anche nel confronto con gli altri temi in votazione, fra i quali c’è anche l’iniziativa per la limitazione dell’immigrazione. Che le associazioni ambientaliste siano disposte ad investire svariati milioni di franchi in questa campagna dovrebbe per lo meno far riflettere e suscitare qualche perplessità. La sproporzione dei mezzi finanziari in campo è enorme ed è quantomeno sospetto che queste associazioni stiano investendo così tante risorse per combattere la nuova legge sulla caccia. Del resto, e la storia lo insegna, quando non si hanno argomenti validi si è costretti a spendere tanti soldi e ovviamente a raccontare frottole... Questa è una battaglia di Davide contro Golia.
*Consigliere nazionale PPD