BELLINZONA – Non solo contenti e felici: c’è chi non è stato eletto che lancia veleno, oppure chi vuole dire la sua a qualcun altro. Insomma, non sono passate nemmeno 24 ore dalla pubblicazione dei nomi degli eletti, e già ci sono polemiche.
La prima è in casa Più Donne, la lista apartitica tutta femminile che ha portato in Gran Consiglio Tamara Merlo e Maristella Patuzzi, uscenti dai Verdi. Un’idea nata a dicembre, sviluppata in fretta e con tanto entusiasmo, che è piaciuta a molti.
Eppure, nonostante l’ottimo risultato, c’è già chi si distanzia. Candida Mammoliti si era candidata per il Gran Consiglio, ma poche ore dopo, mentre ancora in casa Più Donne si festeggia, attacca: “Indubbiamente un'esperienza interessante per una persona che, come me, non ha mai voluto, per idealismo e amore del libero pensiero, aderire ad un partito. L'ho fatto questa volta, attratta dalla lista apartitica tutta al femminile, ideata da Tamara Merlo. il mio entusiasmo è stato però in poco tempo soffocato da un insieme di errori fatti dall'ideatrice della lista, da cui ne ho potuto evincere le sue vere intenzioni".
I difetti: "il primo, l'assenza di un proprio programma elettorale, in realtà abbiamo aderito a quello di altri. Pur condividendone fondamentalmente i contenuti, mi era parso logico che la nostra lista dovesse avere un proprio programma elettorale, da presentare alla conferenza stampa avvenuta inizio febbraio, cosa che ovviamente non è accaduto".
Poi, "la scelta di candidate totalmente impreparate per il Consiglio di Stato, prive di esperienze in ambito politico, candidamente ammesso da loro stesse durante la conferenza stampa, che non hanno mai lavorato, per un'ora che sia, nella pubblica amministrazione. In effetti non le ho votate. Il Ticino ha molti problemi e ha bisogno di persone capaci e non di comparse, benchè siano donne".
Infine, "la totale mancanza di coordinamento dei lavori preelettorali, non siamo mai state invitate dall'ideatrice della lista ad incontrarci, avrebbe potuto chiedere una sala multiuso cittadina, per tali scopi le danno spesso gratuitamente. Nessun incontro tra di noi, nessuna discussione del nostro programma (inesistente), nessun coordinamento dei lavori, delle mansioni preelettorali e divulgative. Nei mass-media ho visto apparire prevalentemente Tamara Merlo e non perchè altre di noi non sarebbero state capaci di parlare della nostra lista e dei suoi obbiettivi in pubblico".
"Tutto ciò ed altri aspetti di questa campagna elettorale mi hanno fatto capire, che la nostra lista è servita alle due deputate in gran consiglio uscenti a ricandidarsi, nella speranza di essere rielette, sarebbe stato più onesto se si fossero presentate da sola”, attacca per poi sparare: “Auguro a tutte le donne della lista di avere successo nelle attività che più stanno loro a cuore, al di là di quello che può essere il mondo politico. A Tamara Merlo auguro di presentare in questa legislatura almeno un atto parlamentare, cosa che non ha fatto negli ultimi 4 anni. potrebbe cercare di farlo con la sua collega Maristella Patuzzi e di guadagnarsi onestamente il loro contributo rimunerativo in gran consiglio, pagato dai cittadini, essendo operative per i tanto sbandierati diritti delle donne! Io scendo dal treno per riprendere il mio, esco da "Più Donne".
Da noi interpellata, Tamara Merlo ha detto che oggi si esulta. Ed è giusto così. Per poi precisare come “adesso si può dire che il progetto comincia. Fin qui c'era l'idea, oggi c'è un risultato elettorale. Da qui in avanti si lavora. Faremo le cose un po' diversamente dai partiti, questo sì. Per ora abbiamo previsto degli incontri nel finesettimana, molto aperti e fluidi, innanzitutto per festeggiare, poi anche per incontrarci e cominciare a fare cose concrete”.
Poi, a ticinonews.ch, ha parlato del suo lavoro in Parlamento e della differenza che ci sarà rispetto a quando sedeva nei Verdi; “Qualcosa ho fatto e sia io che Maristella abbiamo lavorato nelle commissioni. Ora non potremmo più sederci in nessuna commissione e ci concentreremo sulla produzione misurata di atti parlamentari. Spero non ci rimproverino di farne troppi…”
Già una polemica, dunque, già una defezione. Peccato perché Più Donne è un’idea nuova che è piaciuta, che Merlo e Patuzzi erano le più note in lista e quindi sono state le più votate non era difficile immaginarlo. Il progetto, ci ha spiegato Merlo, si rivolge ora ai Comuni.