di Tamara Merlo*
Non si può mai stare tranquille, né tantomeno dare per scontato che i messaggi sulla parità e sulla pari dignità siano stati recepiti. Anche se siamo nel 2019 e sulla televisione pubblica.
Sto parlando della noncuranza con cui sono state utilizzate come manichino due giovani donne per permettere a due uomini d'indicare parti anatomiche. In una trasmissione che, oltretutto, si vorrebbe politica.
Chissà quante ore di preparazione ci sono state dietro questa trasmissione e, in particolare, dietro questa "trovata". Il fatto che nessuno alla RSI si sia posto il problema, e che la scenetta (durata parecchi minuti) sia tranquillamente andata in onda, è davvero preoccupante.
Oltre alle scuse da parte dell'Azienda, chieste da più parti, secondo me bisogna urgentemente fare un passo in più.
Al prossimo imminente rinnovo degli organi della CORSI è indispensabile includere un numero significativo di persone formate, sensibili e attive sul tema del ruolo della donna, della figura della donna, della parità, della dignità e della rappresentatività delle donne nella radiotelevisione pubblica.
È inutile correre sempre dietro ai famosi buoi (poverini): i buoi non ci devono semplicemente più essere in tv.
Sono sconcertata e delusa. È un problema di alcune singole persone, sì, ma è anche un problema del "sistema RSI": lo sbilanciamento in ogni settore è evidente e non si può più aspettare che si metta a posto da solo, affidandoci alla solita buona volontà.
Per questo mi candido ufficialmente quale membro degli organi della CORSI e invito tutte le persone (e in particolare le donne) attive e proattive sulle tematiche di genere a fare altrettanto.
Noi dobbiamo essere il cambiamento (e la televisione) che vogliamo.
*deputata Più Donne