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04.06.19 - 16:000

RSI, stop nei territori italiani "col loro rimpianto". Canetta: "Se un distributore del digitale terrestre si installasse in Svizzera potrebbe..."

"Prima serata alle 21 che termina alle 22.30, una sola interruzione pubblicitaria, sport", così parlava ilfattoquotidiano. Che ora sarà visibile solo su Internet e nemmeno con tutta la programmazione, anzi quella più apprezzata non si potrà vedere

COMANO – Antenne spente: da ieri il Nord Italia (e non solo) non riceve più i canali svizzeri, e dunque la RSI. Erano molti i frontalieri che, spendendo parte della loro giornata in Ticino, seguivano l’attualità del territorio. Ora lo potranno fare solo attraverso Internet.

Maurizio Canetta, interpellato dalla PreAlpina, si dice dispiaciuto per lo spegnimento delle antenne. “È una decisione del Governo svizzero che ci impone di cessare questa tecnologia di distribuzione di cui si avvale solo l’1,4% della popolazione svizzera e che ha un costo di distribuzione di circa 10 milioni di franchi. Ciò ha conseguenze che ci dispiacciono come la sparizione del segnale nel Nord Italia, l’overspill naturale che va oltre la frontiera e per cui ricevevamo apprezzamento e che riduce il nostro bacino di utenza. Dal 3 giugno saremo presenti solo sul cavo e sul satellite in Svizzera, in Italia non sarà più possibile vederci come televisione. Solo i cittadini svizzeri potranno acquistare una carta d’accesso al satellite che costa 60 franchi e pagare un canone ridotto di 120 franchi annui più IVA del paese di residenza”, spiega.

Si potrà continuare a usufruire della RSI su Internet (mentre per il momento non c’è nessuna limitazione per quanto concerne le radio), ma non si potrà vedere tutto. “Bisognerà ricorrere a Internet, dove diffonderemo in play solo i programmi di cui abbiamo i diritti, quindi non lo sport, i film e i telefilm. Il sito tvsvizzera.it diffonde in differita il Quotidiano, Falò e i programmi di informazione”, aggiunge il direttore.

Purtroppo per gli italiani, proprio ciò che veniva più apprezzato non potrà più essere visto. Un articolo de ilfattoquotidiano di ieri, infatti, lodava la RSI con queste parole: “Prima serata alle 21 che finisce alle 22.30 circa, una sola interruzione pubblicitaria nei film oltre a tanto “sport non stop” (che è anche il titolo di una popolare trasmissione). (…).La televisione svizzera ha permesso a decine (o centinaia) di migliaia di spettatori di godere per anni di due partite di Champions League settimanali. Oltre al tennis, alla Formula 1 e a tante trasmissioni divenute famose anche oltre confine: su tutte la striscia di cartoni animati “Scacciapensieri”. Un servizio – molto apprezzato – che da domani sarà interdetto. Tra il rimpianto di tanti italiani”.

Un’alternativa ci sarebbe, dice Canetta. “L’ideale sarebbe che un distributore del digitale terrestre si installasse in Svizzera trasmettendo con un overspill sull’Italia ma è un costo che nessuno finora ha deciso di assumere. Lo stesso problema si presenta nei territori confinanti di Germania e Francia”.

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