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Tribuna Libera
17.02.17 - 15:240
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

I giovani, una risorsa... sì, ma solo elettorale!

di Luca Robertini

È con piacere che leggo dell'interesse che i giovani suscitano alla Candidata per il Municipio e il Consiglio Comunale Alice Croce-Mattei. Scrive infatti di recente in un suo articolo di come i giovani debbano «essere considerati una risorsa per tutti, e non un problema da risolvere». Ci ricorda come alcuni tra i temi aperti siano quelli di «Eventi, skate park e centri giovanili». Su due punti siamo d'accordo: sull'importanza che queste tematiche dovrebbero avere, in un’ottica di politica giovanile, e sul fatto che il dialogo con le realtà giovanili della grande Bellinzona debba assumere una centralità nella costruzione di una città in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini di tutte le fasce di età. Meno d'accordo mi ritrovo nell'affermazione che questi siano temi, parole sue, «aperti». Mi piace ricordare come non solo siano aperti da «tutta la legislatura», ma da almeno due. E questo è triste, anche perché va ricordato che l'ultima è durata ben cinque anni. Aperti come un barattolo di marmellata, insomma. Sul tavolo da nove anni e ormai ammuffiti. Correva l'anno duemila undici, oltre centocinquanta studenti di Bellinzona, organizzati e guidati dal Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti (SISA), scendevano in piazza a difesa dell'or ora defunta casetta ex-Zoni, storico centro giovanile della città, chiuso da anni causa ristrutturazione. Milletrecento i firmatari della petizione volta a difenderla, milletrecento le firme consegnate in mano all'allora sindaco Brenno Martignoni, che ci lasciò con la promessa di prendere a cuore la tematica. E che risposta sono riusciti a dare Municipio e Consiglio Comunale in questi sei anni? Una sola, quella di cambiare il nome della casetta ex-Zoni in «ex-ex-Zoni». Ebbene sì, la struttura simbolica della politica sui centri giovanili viene abbattuta nemmeno un anno fa. Ma di proposte alternative nemmeno l'ombra. Vogliamo parlare di eventi ricreativi e divertimento? Non credo ci siano stati tempi, rispetto a questi ultimi anni, più redditizi nella chiusura di bar e locali e di creazione di leggi anti chiasso. Ricorderete la tanto discussa diatriba sui sessantacinque decibel, o il continuo aumento dei prezzi dell'evento dell'anno, che dovrebbe essere anche rivolto ai giovani e al loro portafoglio: il Rabadan. Solo due delle migliaia di esempi che si potrebbero portare. Più che aperti, questi temi, sembrerebbero chiusi in un cassetto e dimenticati dal mondo. Sembrerebbe dunque vero quello che la signora Croce-Mattei ci ricorda sul finale dell'articolo: senza volontà politica non si concretizza nulla. Penso abbia ragione. Ma vorrei ricordarle che seduta in consiglio comunale c'è stata proprio lei, in questi anni, e son sicuro che si ricorda che io, alla votazione sull'abbattimento della casetta ex-Zoni c'ero, tra il pubblico. E, dopo aver visto che anche lei era favorevole alla demolizione (bocciando il vincolo proposto dal consigliere comunale Massimiliano Ay per la salvaguardia dell'edificio), ho aspettato con fervida attesa che la sua mano si alzasse a proporre un controprogetto. Non ho ancora finito di aspettare. E di anni ne sono passati. Ci tengo a chiudere ricordando che se si vuole veramente investire in una politica giovanile, e io ci credo, sono convinto non solo che si possa, ma anche che si debba fare, occorrerà veramente aprire un dialogo con le realtà giovanili che vivono nella nostra città. Sarà opportuno non dimenticare le organizzazioni giovanili presenti in comuni come Preonzo o Gnosca, della quale esistenza probabilmente molti candidati al Municipio non sono nemmeno al corrente, e riaprire i dialoghi con gli organi che già in passato hanno chiesto tanto, ma che mai nulla hanno ricevuto. Perché togliere il Dicastero Giovani che a oggi esiste solo nell'attuale città? Credo che questa domanda dovrebbe porsi un politico con veramente a cuore i giovani, e non se questo debba rientrare sotto Socialità o sotto Educazione. Far politica giovanile significa coinvolgere attivamente i ragazzi nella politica, e non in maniera passiva su un articolo di giornale a due mesi dalle elezioni. Nel primo caso si può parlare di giovani che diventano risorsa, nel secondo l'unico scenario è quello di giovani come risorsa elettorale.Luca Robertini, candidato al Consiglio Comunale sulla lista Unità di Sinistra / Partito Comunista
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