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Tribuna Libera
30.08.21 - 17:060

"E se a scuola saranno i genitori a dire ai figli di non stare vicino al compagno perché no vax?"

Max Bartolini: "Mi auguro che non avvengano segnalazioni di una certa pressione da parte della scuola e dagli insegnati"

di Massimo Bartolini*

La scuola è da sempre un luogo, o almeno dovrebbe esserlo, di aggregazione, dove non si guarda lo stato sociale, o il colore della pelle e la religione di appartenenza, dove si cerca di mettere tutti sullo stesso livello, alunni ed insegnanti, dove la parola discriminazione dovrebbe essere lasciata fuori dai cancelli.

La società, la politica, l’economia sono anni che cercano di combattere con grandi slogan, la discriminazione in tutte le sue forme di genere, colore e religione, il 26 settembre andremo anche a votare contro una forma di discriminazione e a favore di un riconoscimento di unione.
Ebbene, tutto ciò non ha più senso visto che dal prossimo 10 settembre la scuola post obbligatoria diventerà il teatro della più grande e legale discriminazione della storia recente, voluta dalla politica stessa, dal prossimo 10 settembre tutti gli allievi e docenti, che non si sono sottoposti alla vaccinazione o non hanno contratto il virus avranno l’obbligo di indossare la mascherina e rispettivamente di essere etichettati e cosi come le loro famiglie, come i novax, mentre saranno liberi di scegliere coloro che si sono sottoposti alla vaccinazione, come se fosse una colpa non aver contratto il virus.

La mia preoccupazione come genitore è che non trascorreranno molti giorni dalle prime discriminazioni, fatte probabilmente più dai genitori che hanno voluto vaccinare i propri figli, che dai compagni di classe, con frasi tipo: “non stare vic ino al tuo compagno con la mascherina, perché non è vaccinato ed è un nemico della società”, oppure “quel professore non mi piace, è un novax, prima mi era più simpatico”, come se una vaccinazione potesse cambiare il carattere o il metodo d’insegnamento di una persona.

Non è accettabile che la politica imponga questa forma di discriminazione, imporre l’obbligo del
covid pass è antidemocratico ed è incostituzionale e potrà causare discriminazione non sul colore della pelle o del credo religioso, ma su persone di qualsiasi genere e colore o religione, solo perché non hanno contratto il virus o perché per svariati motivi non hanno deciso di vaccinarsi. 

La categoria dai 0 ai 29 anni è la fasci meno colpita dai sintomi e dagli effetti del virus, in 18 mesi 141'135 casi con 5 decessi (0,0035%), ci sono stati più decessi per annegamento in Ticino in 5 mesi. Contrariamente a quel che si pensa, dichiarazioni dell’UFSP, sono la categoria che può
manifestare più sintomi avversi dalla somministrazione della 2a dose, eppure ci si accanisce per
farli vaccinare. All’inizio si puntava ad immunizzare solo le persone a rischio, adesso si fa pressione psicologica già sui giovani di 12 anni, trovo quindi vergognoso questo modo di agire, forse non ci si rende conto di cosa si sta’ rischiando a livello psicologico e sociale. Come se non bastasse dal 1° settembre ci sarà anche un bus, dove ci si potrà informare e vaccinare, manco fosse l’arrotino di turno che negli anni addietro passava sotto casa, che girerà il Ticino per 28 giorni e guarda caso alcune fermate saranno proprio davanti a delle scuole, tra cui la scuola elementare di Novaggio, è inaccettabile!! Come se bambini tra i 7 e 11 anni fossero in grado
di capire e decidere.

Vorrei comunque ricordare che la vaccinazione non esclude la trasmissione del virus ad altre persone e non garantisce l’immunità dal virus, cosi come la mascherina, cosa ci dovremmo aspettare dai prossimi provvedimenti? Che i non vaccinati o chi non ha contratto il virus non potrà più frequentare la scuola? O che gli insegnanti vengono sospesi o licenziati? a questo punto tutto è possibile, ma se anche cosi risultassero insegnati contagiati e classi in quarantena a chi si darà la colpa?!

Attenzione si sta’ giocando ad un gioco pericoloso, illegale, incostituzionale e anti democratico. Mi auguro che non avvengano segnalazioni di una certa pressione da parte della scuola e dagli insegnati, la scuola deve fare il suo che è insegnare, non fare propaganda o portare clienti alle
farmaceutiche, mi auguro che qualche politico prenda posizione contro questa discriminazione e si intervenga con un atto parlamentare per fermare questa follia discriminatoria.

*Partito Verdi Liberali Lugano

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