Lugano danza contro la violenza

LUGANO - Sabato 13 febbraio, in piazza Dante a Lugano, alle ore 17, si rinnoverà l’appuntamento luganese con il One Billion Rising, la campagna mondiale contro l’antico ma ancora diffusissimo, e purtroppo attuale, problema culturale della violenza contro donne e bambine. La campagna è nata nel 2013 su iniziativa della drammaturga newyorkese Eve Ensler, autrice della celebre opera teatrale “I monologhi della vagina”, manifesto della sessualità e dell’emancipazione femminile e della lotta contro la violenza sulle donne. La campagna prevede balli e manifestazioni nelle strade, piazze, scuole e teatri di tutti i paesi del mondo, e si fonda su dati ONU: una donna su tre viene violentata o picchiata almeno una volta nella vita (in totale circa un miliardo di donne, da qui il nome della campagna “one billion”). Dal 2013, a Lugano proponiamo un flash mob danzante che riempie la città di colori, allegria ed energia nuove. Quest’anno proveremo la coreografia, ideata da Debbie Allen, giovedì 11 febbraio alle ore 19 presso il Centro IACMA, in via Sonvico 9 a Lugano (fermata bus Resega): la partecipazione è aperta a chiunque voglia passare una serata davvero divertente e per una buona causa. Anche i più piccoli sono benvenuti, avranno la loro dose di divertimento! Chi vuole può imparare la coreografia a casa guardando il tutorial che abbiamo preso in prestito dalle donne dell’OBR di Sassari: https://www.youtube.com/watch?v=N35L2i9MlzQ. L’appuntamento con la manifestazione è invece in piazza Dante, sabato 13 febbraio alle ore 17 (anche se saremo presenti dalle ore 12 con un banco informativo). Tutte le informazioni sono sulla pagina Facebook dell'evento. Lo scopo della campagna è riportare la giusta attenzione sulla necessità di combattere la cultura dell’oppressione sulle donne che, anche alle nostre latitudini, serpeggia nelle nostre vite, spesso senza che ce ne accorgiamo più. Per noi donne “occidentali” è diventato quasi normale fare attenzione a non uscire da sole di notte in certe zone della città, avere paura di essere discriminate sul posto di lavoro, accettare la battuta sessista, perché… “tanto è una battuta”. C’è ancora una forte e radicata cultura maschilista in Ticino e se i giovani hanno cominciato a capire che il sessismo influenza negativamente le loro relazioni con l’altro genere, gli adulti fanno fatica ad uscire da una cultura patriarcale che denigra ancora oggi il femminile e si pone alla base dei numerosi casi di violenza sessuale, psicologica e domestica registrati ogni anno nel nostro cantone. La violenza ha infatti numeri impressionanti: dal 1 gennaio 2008 la Polizia cantonale è dovuta intervenire mediamente più di due volte al giorno per violenze in famiglia e ha disposto più di 400 allontanamenti di partner violenti, nel 94% dei casi nei confronti di uomini. La maggior parte dei casi di violenza avviene nel contesto familiare, ad opera di chi dovrebbe amare di più la vittima. Questo accade proprio perché la violenza è un fatto culturale, radicato in millenni di patriarcato che, sconfitto da una nuova coscienza collettiva desiderosa di pace, di protezione per il pianeta inteso come Madre Terra, e per il femminile, sta battendo gli ultimi colpi di coda attraverso fatti molto violenti e scioccanti come, per esempio, quelli avvenuti a Colonia (ma non dimentichiamo pratiche come il matrimonio con spose bambine, vendita di ragazze come schiave, infibulazione, divieto di guida e molte altre, sono ancora diffusissime e non accennano a scomparire nel resto del mondo). Vi aspettiamo sabato in piazza con addosso i colori di OBR., se vorrete: rosso, fucsia, nero e rosa, ma soprattutto con tanta voglia di ballare! Non importa conoscere la coreografia, l’importante è esserci!Simona Trabucco, femminista, compliance manager e giornalista