TICINO – "Un’eventuale riapertura non dà alcuna garanzia sul fatto che, in futuro, si debba ricorrere a ulteriori restrizioni. E questo sarebbe psicologicamente insostenibile per la popolazione con l’avvicinarsi della primavera".
Fiorenzo Dadò, presidente del PPD, ha le idee chiare e non si unisce al coro di chi chiede le riaperture urgenti. "Se uno apre – dice a La Regione –, apre. Se tiene chiuso, tiene chiuso. Le mezze misure non vanno bene. Oggi tanti spingono per la riapertura, ma quando si è trattato di dare un aiuto concreto all'economia dov'erano?".
Rimanere allo status quo "significa mettere in campo aiuti maggiori da parte dello Stato. I problemi restano, ma aiutando le imprese colpite potrebbe prolungarsi lo sforzo. Il mio pensiero va ai piccoli commerci, ai musicisti, artisti, tutti coloro che compongono il settore della cultura. Mica possono nutrirsi di aria".