LUGANO – Martedì 3 dicembre si celebra la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità. L’Associazione ticinese SwissABILITY – un’organizzazione non profit impegnata in Africa nel sostegno alle persone amputate e con disabilità – vuole ricordare quest’importante evento dando voce alle persone dimenticate, che lottano ogni giorno per un futuro migliore. Ogni anno, il 3 dicembre è internazionalmente riconosciuto come la giornata dedicata ai diritti delle persone con disabilità, per ricordare delle persone che troppo spesso sono lasciate a margine della società, soprattutto nel Sud del mondo, dove lo stigma verso la disabilità è ancora enorme.
SwissABILITY s’impegna ogni giorno per creare delle condizioni migliori per gli oltre 80 milioni di persone che convivono con una disabilità in Africa, molte delle quali affrontano quotidianamente barriere fisiche, sociali ed economiche importanti. Partendo da un piccolo ufficio nel cuore di Lugano, si coltivano grandi sogni, arrivando fino in Benin, Ghana, Kenya, Malawi, Mozambico, Senegal, Sierra Leone, Tanzania e Uganda, per offrire mobilità e prospettive proprio dove ce n’è più bisogno. Nel 2024 SwissABILITY ha sostenuto oltre 600 persone con disabilità, le quali hanno beneficiato di servizi riabilitativi di eccellenza e sono state in grado di tornare a vivere una vita piena e produttiva.
Una mobilità rinnovata prende però vita soprattutto attraverso la creazione di centri ortopedici in regioni prive dell’offerta di questi servizi e il sostegno a strutture esistenti. Nel 2024, SwissABILITY ha inaugurato il suo primo centro a Ziguinchor, in Senegal, una regione colpita duramente dalle mine antiuomo, dove le persone amputate non avevano accesso a strutture ortopediche vicine. Inoltre, ha equipaggiato con macchinari e materiali un nuovo centro ortopedico nel nord del Ghana e ha potenziato numerosi centri già operativi nei Paesi in cui interviene. La formazione di tecnici ortopedici locali in tecnologie avanzate a basso costo rappresenta anche una chiave per affrontare le sfide della riabilitazione in Africa.
In molte regioni del continente, la mancanza di personale qualificato e di risorse economiche ostacola l’accesso ai servizi. Nel 2024, SwissABILITY ha formato 135 tecnici ortopedici attraverso sei missioni formative direttamente sul campo. Questo approccio non solo garantisce competenze tecniche di alto livello, ma promuove anche l’autonomia locale nella gestione dei servizi ortopedici, assicurando interventi sostenibili e adattati ai bisogni delle persone con disabilità. Persone come Maria, che nell’agosto del 2024 si è presentata al centro ortopedico di Inhambane, in Mozambico, durante la nostra formazione.
"La sua storia ha lasciato tutti senza fiato, fermi in un silenzio attonito e di cordoglio. Maria è priva della gamba sotto al ginocchio e di un avambraccio, ma ha subito una ferita ancora più profonda: quella inflitta dalla violenza brutale che ha segnato la sua vita. Anni fa, Maria era una giovane madre di cinque figli quando una semplice discussione con il marito è degenerata in un episodio di feroce aggressione. L'uomo, in preda alla rabbia, ha iniziato a colpirla con una furia incontrollata. Con un coltello in mano, il marito le ha amputato di netto l’avambraccio e l'ha colpita ripetutamente, ferendola gravemente su tutto il corpo. Nonostante sia sopravvissuta, le ferite riportate hanno costretto i medici ad amputarle anche una parte della gamba sinistra, irrimediabilmente compromessa", si legge in una nota di SwissABILITY.
E ancora: "Maria non ha smesso di lottare, è sopravvissuta alle ferite, sia fisiche che dell’animo, e ha continuato la sua vita, con un sorriso timido che le illumina il viso. Storie come quella di Maria sono il motivo per cui continuiamo il nostro impegno con determinazione e passione. Sono queste vite segnate dalla sofferenza, ma anche dalla resilienza, che ci ispirano a dare voce e forza alle persone con disabilità, affinché possano riscoprire dignità, autonomia e speranza. Ogni passo che compiamo è dedicato a loro, per costruire un futuro in cui nessuno venga lasciato indietro e in cui ogni individuo abbia l’opportunità di vivere una vita piena e significativa".