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12.03.19 - 16:420

Marte, arriviamo! La Nasa lancia una serie di missioni per sbarcare sul Pianeta Rosso

Mars 2020 preleverà dei campioni che lascerà sul suolo, per poi recuperarli nel 2026-27. Ma non è finita: presto l'uomo andrà sulla Luna per rimanerci, e nel mondo spaziale entrano sempre più i privati

CAPE CANAVERAL – Andare sulla Luna non solo per “un piccolo passo per un uomo e un grande passo per l’umanità” bensì per rimarci. Ma non è finita qui: con le esperienze acquisite sulla Luna, si punta a Marte.

Sono più che ambiziosi i progetti illustrati dell’amministratore capo della Nasa, Jim Bridenstine. Tempo? Non si parla certo di mesi, ma di alcuni decenni. Già nel 2020 però la Nasa avrà un budget eccezionale e desidera impegnarsi per trovare vita su altri pianeti.
A esplorare la Luna non sarà solamente l’uomo, assieme a lui ci saranno rover, lander e robot. Sarà messa in campo un’ampia rete di collaborazioni, per esempio con compagnie private e altre agenzie spaziali come l’Europea Esa, la giapponese Jaxa, la russa Roscosmos e l’agenzia spaziale canadese, per costruiire una stazione spaziale in orbita intorno alla Luna che si chiamerà Gateway, cioè porta, la cui costruzione inizierà nel 2022. 

Il lancio della prima missione dimostrativa è, invece, in programma nel 2024. Testerà la capacità di discesa sulla superficie lunare. Nel 2026 seguirà una seconda missione di prova, per sperimentare il sistema realizzato sulla superficie lunare prima dell’arrivo degli astronauti. Poi, entro il 2028, dovrebbe avvenire il trasferimento dei primi astronauti dalla stazione orbitante Gateway sulla superficie lunare, dove rimarranno per una permanenza record di una settimana.

E poi sarà la volta di Marte! Anzi, già nel 2020 scatterà Mars 2020. Anche un drone elicottero potrebbe aiutare a esplorare il Pianeta Rosso. Anche la Cina vorrebbe raggiungerlo nello stesso anno, lanciando così un’affascinante sfida. 

“La missione Nasa Mars 2020 preleverà dei campioni che lascerà sul suolo marziano. Ma la Nasa e l’Esa”, spiega a ilfattoquotidiano Raffaele Mugnuolo, del centro di Geodesia Spaziale di Matera dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), “stanno già pensando a una missione congiunta per andare a riprendere questi campioni ‘extraterrestri’ e riportarli sulla Terra nel 2026-2027. Sarà la prima missione a dimostrare la possibilità di un viaggio di andata e ritorno dalla superficie di Marte. Una tappa essenziale per un futuro sbarco umano sul Pianeta Rosso”.

La vera novità, oltre ai progetti così ambiziosi, è l’entrata di privati nel mondo della ricerca attorno allo spazio, come prosegue Raffaele Mugnuolo, “Il modo di concepire le missioni spaziali sta cambiando in maniera radicale. La via è ormai segnata: saranno sempre di più i privati a offrire alcuni servizi spaziali, come i sistemi di trasporto per strumentazione ed esperimenti, o i satelliti e i sistemi per le comunicazioni. In questo modo le agenzie spaziali potranno concentrarsi sulla parte scientifica, acquistando dai privati un ‘passaggio’ di andata e ritorno per la Luna, e in futuro per Marte. Sia per i propri esperimenti che, in un secondo momento, per gli astronauti”.

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