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12.07.17 - 09:000
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

Scintille GISO-Lega sulle guardie di confine. "Commettono abusi". Gobbi, "la creatività non è la vostra forza"

I giovani socialisti svizzeri organizzano per sabato una marcia da Como a Chiasso. Il Consigliere di Stato attacca su Facebook, "un anno dopo, stesse accuse infondate", Robbiani gli dà man forte

CHIASSO - Pronti a marciare contro quelli che ritengono "essere abusi perpetrati sulle loro spalle da parte delle Guardie di confine e dalle forze di Polizia ticinesi". L'estate è una stagione calda per quanto concerne non solo la temperatura ma anche gli arrivi dei migranti alle frontiere, in particolare a quella sud, e per la Gioventù Socialista Svizzera gli agenti spesso "si arrogano un'autorità che non è loro, bloccando l'accesso a persone senza verificarne il diritto a presentare domanda d'asilo".

Perciò, come protesta ed anche come segno di solidarietà con chi tenta la fortuna lasciando il proprio paese per arrivare in Europa, passando magari dai famigerati barconi e provando a attraversare la Svizzera, il movimento giovanile socialista svizzero ha organizzato una marcia pacifica da Como a Chiasso.

Raccomandazioni particolari? Nessuna, la manifestazione, non autorizzata, vuole essere pacifica. Unico fattore, portare il passaporto, dato che si attraverserà il confine. Il ritrovo è fissato per le 14 alla stazione San Giovanni di Como.

La marcia non piace ai leghisti. Velenoso e sintetico il commento del Consigliere di Stato Norman Gobbi su Facebook: "il disco rotto: un anno dopo le stesse accuse infondate. Direi che la creatività non è la forza dei giovani socialisti".

Più articolata la presa di posizione del deputato Massimiliano Robbiani. "Mi auguro che le forze dell'ordine intervengano affinché la manifestazione non venga fatta!!! Accusano le guardei di confine di abusi: ma fatemi il piacere sinistroidi e pagliacci da cerco equestre. Rispettate voi la legge prima di accusare chi, giornalmente, con impegno e dedizione lavora per la sicurezza dei cittadini. Siete dei poverini. Evviva le nostre guardie di confine, continuate così".

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