BELLINZONA – Rimborsi di troppo anche per i gran consiglieri, oltre che per i Consiglieri di Stato? È il curioso caso che è stato portato alla luce alcuni giorni fa. Ma qui non si tratta di nulla di cui discutere o di polemiche, bensì solamente di un errore.
I deputati hanno diritto a un rimborso per la spesa della trasferta che compiono, dal proprio domicilio a Palazzo delle Orsoline e ritorno, per partecipare alle sedute. Si calcolano 60 centesimi a chilometro percorso. L’Ufficio Presidenziale però per il 2017 ha rimborsato qualcosa in più, 70 centesimi a chilometro, poiché era sfuggita una nuova legge conseguente alla manovra di rientro finanziario del Governo.
Poco male: un malinteso, ed è stato comunicato che quanto dato in più verrà trattenuto.
Ovviamente, nessuno ha contestato. Germano Mattei, che rappresenta MontagnaViva, però, ha voluto mettere i puntini sulle i.
“Se vi è stato uno sbaglio mi sembra giusto e doveroso rimborsare l'importo non dovuto e calcolato in modo erroneo dai servizi del Gran Consiglio. Non cade il mondo: per quanto mi concerne sono 10 fr. per seduta”, e fino a qui non ci piove.
“Ma vi sono un ma e dei se. Il rimborso potrà avvenire dopo che nel contempo i Consiglieri di Stato restituiscono quanto, per anni e anni, non era loro dovuto. Mi sembra accertato e appurato che così sia”. Della serie: o tutti o nessuno.
“Per correttezza, in applicazione della legislazione vigente, chiedo che sia rigidamente rispettato il calcolo della durata delle sedute del GC. Spesso e volentieri alla sera sono superati gli orari stabiliti per il calcolo del gettone. Non si vuole essere fiscali ma credo che sia giusto richiamare il rispetto delle regole stabilite”, conclude. Come a dire che il gettone non copre adeguatamente il tempo impiegato dai deputati.