BELLINZONA – "Come prevede il principio della consultazione dei sindacati inserito nella LORD lo scorso 26 agosto 2020 il sindacato ha incontrato la Sezione delle risorse umane del Cantone per presentare le proprie richieste di modifica al regolamento sul telelavoro, che il Governo aveva pubblicato lo scorso 17 luglio 2020 invocando motivi di urgenza che impedivano una consultazione preliminare". Inizia così l'interpellanza che il deputato socialista Raoul Ghisletta ha inoltrato questa mattina al Consiglio di Stato.
E ancora: "Il sindacato il 26 agosto ha proposto di migliorare le condizioni di accesso al telelavoro e le condizioni materiali del suo esercizio dopo aver effettuato una consultazione degli impiegati cantonali affiliati, che hanno manifestato molto interesse al tema. La questione ora passerà al vaglio del Consiglio di Stato, che potrà decidere se e come modificare il regolamento sulla base delle indicazioni sindacali. Sin qui tutto bene...".
"Suscita – afferma Ghisletta – tuttavia preoccupazione il fatto che vi sarebbero Divisioni, Sezioni e Uffici cantonali che limitano con direttive interne la possibilità per i propri collaboratori di accedere al telelavoro, ad esempio in base a criteri geografici. Queste direttive restrittive non vengono trasmesse al sindacato e tantomeno sottoposte a consultazione, cosa che svuota ovviamente il lavoro di partenariato sociale fatto sul regolamento relativo al telelavoro".
Alla luce di quanto esposto, ecco le domande sottoposte al Governo:
1) È a conoscenza di direttive e circolari interne di Divisioni, Sezioni e Uffici cantonali che interpretano e limitano il raggio di azione del regolamento sul telelavoro?
2) Ha approvate direttamente tali direttive?
3) La Sezione risorse umane ha visionato/approvato tali direttive?
4) Perché tali direttive non sono trasmesse al sindacato e non sono sottoposte alla consultazione dei sindacati prima di essere varate, nella misura in cui interpretano e limitano il raggio di azione del regolamento sul telelavoro?