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Cronaca
30.11.15 - 09:550
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40

Il Blick interroga Gobbi. «Maggiore libertà possibile ai Cantoni. E diversi problemi sono regionali»

Norman Gobbi ha risposto a una lunga serie di domande. «Sarei un buon costruttore di ponti fra le diverse lingue e regioni». E sulle differenze fra la politica sociale espressa e quella del profilo Smartvote, spiega che «Il Ticino vive una situazione particolare»

BELLINZONA - Lo aveva sempre criticato, ora il Blick ha intervistato Norman Gobbi, dedicandogli un lungo articolo e toccando svariati temi, tra cui anche alcuni simpatici, come il peso e le preferenze culinarie. Gobbi si è definito «un padre di famiglia, che rappresenta i valori che appartengono alla Svizzera: la libertà, l'indipendenza e la sicurezza politica e sociale», alla domanda se si sente più leghista o UDC ha risposto di essere, semplicemente, Norman Gobbi. Un tema su cui si è insistito parecchio è quello della politica sociale: infatti, secondo alcune polemiche della sorsa settimana, il ticinese avrebbe esposto una linea "fittizia" all'assemblea, mostrandosi più vicino all'UDC di quanto non sia in realtà. «Sono un federalista. L'autonomia regionale è meglio rispetto a un maggior centralismo. La situazione in Ticino è peggiore rispetto ad altri cantoni: siamo più poveri e più anziani. Le statistiche hanno dimostrato che i nostri salari sono del 20% inferiori rispetto alla media svizzera, ma i nostri premi delle casse malati sono più elevati». In merito alle casse malati, «se ci sono soluzioni federaliste per ridurre i premi troppo elevati, allora sono favorevole a una cassa malati intercantonale». Si ritiene maggiormente favorevole a un minor intervento del Governo. Una cassa malati unica, però, non sarebbe un massiccio intervento statale? «L'obiettivo è quello di trovare un equilibrio tra solidarietà e responsabilità individuale. Tale approccio significa soluzioni pragmatiche, condivise dalla maggioranza, che vadano oltre il dogma politico. Sono per una maggiore libertà: l'obiettivo è un minor numero di regolamenti e più auto-responsabilità, anziché controlli». Gli hanno fatto notare come volere degli affitti più bassi non sia in linea con le idee dell'UDC. «In Ticino i più anziani hanno redditi più bassi e c'è più pressione sugli affitti. Quindi la politica deve intervenire, è un problema regionale». Gobbi sottolinea più volte come il Consiglio federale debba, a suo avviso, concedere la maggior libertà possibile ai Cantoni. E a proposito di problemi regionali, anche la libera circolazione delle persone è sentita di più in alcuni cantoni, come il Ticino. «La Svizzera è troppo attraente per i rifugiati. Essi vanno infatti dove il benessere è più alto. Il problema dei rifugiati non è un problema solo svizzero. Schengen/Dublino non è applicato in modo coerente in tutta l'UE, che trascura le sue frontiere esterne. E poiché noi siamo parte del sistema Schengen, ne patiamo le conseguenze. I trattati esistenti devono essere attuati in modo coerente. Questo è ciò che conta». Il giornale ritorna poi sull'episodio della Valascia, in cui il Consigliere di Stato aveva insultato un giocatore di colore del Lugano e ne cita un altro relativo agli zingari. Gobbi spiega di aver chiesto scusa mille volte e di aver imparato da quelli che definisce errori di gioventù. Sollecitato su una fusione Lega-UDC, non dice molto. Ritiene validi tutti i candidati, e pensa che Aeschi sia più competente di lui in materia finanziaria, mentre le sue frecce sarebbero «l'esperienza con il governo e l'amministrare 1'500 dipendenti. Inoltre sono trilingue e sarei un buon costruttore di ponti tra linguaggi diversi e regioni culturali».
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