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Cronaca
13.06.23 - 18:050

Al via la nuova stagione del LAC. Sarà un... libro dei sogni

Il cartellone è estremamente variegato e si rivolge a un ampio pubblico, con proposte di lirica, teatro, danza, musica, musical, festival, residenze e collaborazioni. Rifici: "Vogliamo aprire squarci sul mistero e essere una lente verso il reale"

LUGANO – 70 spettacoli, 26 produzioni, 134 alzate di sipario: sono questi i numeri della stagione artistica 2023/24 del LAC, intitolata Il libro dei sogni, che sviluppa il suo percorso tra opera lirica, teatro, danza, musica e musical, festival, residenze e collaborazioni, in un cartellone variegato che si rivolge ad un ampio pubblico. Prosegue il percorso di crescita quale centro di creazione e produzione, si estendono le collaborazioni internazionali e con il territorio. Con la nuova stagione, l’innovativa formula di abbonamento diventa a tutti gli effetti una membership che amplia i suoi benefici mantenendo invariato il prezzo vantaggioso.

“Il titolo della stagione", scrive il direttore artistico Carmelo Rifici, "si ispira al filosofo greco Artemidoro, uno dei primi grandi interpreti dei sogni e dell’inconscio a fini scientifici e filantropici, ma prima ancora questa stagione omaggia il grande Omero che, nella sua saggezza, comprese che esistevano barriere molto fragili fra il visibile e l’invisibile e che il mondo onirico non era meno irto di pericoli del mondo reale. Qualche secolo dopo Shakespeare, con la voce di Amleto, ci esortava a riflettere che ci sono più cose tra cielo e terra di quante ne possa contemplare la nostra immaginazione, ovvero che l’uomo cammina da sempre in un sentiero labile tra ciò che esiste e ciò che potrebbe esistere. Amleto ci insegna che tra cielo e terra ci sono cose che la nostra immaginazione non è capace di contemplare, come l’orrore delle guerre tra gli esseri umani, realtà per noi non immaginabili finché non ce le troviamo davanti, e nello stesso tempo le inclinazioni verso la fantasia, i misteri e le intuizioni. Ho voluto seguire il consiglio di questi grandi che da sempre accompagnano il mio percorso di direttore e di regista, presentando una stagione che possa aprire, come diceva Omero, le due porte ai sogni: quella di corno e l’altra d’avorio, una verso il pericolo di credere troppo al reale, l’altra verso la possibilità che l’invisibile si manifesti. Ho voluto scegliere spettacoli che potessero mostrare al pubblico due grandi possibilità dell’arte teatrale: da una parte aprire squarci sul mistero, attraverso letterature e performance surreali, comiche, grottesche, di genere, stupefacenti e sovversive, se non addirittura terrorizzanti, dall’altra essere una lente verso il reale, un occhio sulla storia, soprattutto sulla grande storia che dal Settecento francese porta, attraverso guerre e totalitarismi, verso la speranza della democrazia.”

Le produzioni

Il cartellone 2023/24 si apre il 4 settembre nel segno della produzione con il debutto dell’opera lirica Anna Bolena di Gaetano Donizetti, diretta da Diego Fasolis con I Barocchisti e il Coro della Radiotelevisione svizzera e per la regia di Carmelo Rifici, cui seguiranno tre repliche e una tournée italiana. Nel corso della stagione altre due regie di Carmelo Rifici saranno in scena in Sala Teatro: il 7 e 8 novembre la prima assoluta della commedia di Georges Feydeau La pulce nell’orecchio, di cui Rifici cura adattamento e traduzione insieme a Tindaro Granata, in coproduzione con il Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa; l’8 e 9 marzo De Gasperi: l’Europa brucia, spettacolo scritto da Angela Dematté di cui è protagonista Paolo Pierobon, in cui emergono la statura e la complessità, le luci e le ombre di Alcide De Gasperi, fondatore della Democrazia Cristiana. Il 22 ottobre va in scena En Abyme, lavoro di Tolja Djokovic diretto da Fabiana Iacozzilli intorno al tema dell’immersione in profondità senza fondo, dell’abisso come presenza sottile e costante.

L’11 novembre È così che tutto comincia, tratto dal manuale di comportamento Le regole del saper vivere nella società moderna di Jean-Luc Lagarce, coniuga teatro d’attore e teatro d’ombre e vede protagonista Mariangela Granelli insieme a Fabrizio Montecchi. Il 13 e 14 dicembre, il regista Robert Wilson – tra gli artisti visivi e teatrali più importanti del mondo – torna a collaborare con la coreografa statunitense Lucinda Childs per Relative Calm, spettacolo multimediale sulle musiche di Jon Gibson, John Adams e sulla celebre Pulcinella Suite di Igor Stravinsky. Il 20 e 21 dicembre Nanni Moretti affronta la regia di Diari d’amore, un dittico composto dalle commedie Dialogo e Fragola e panna di Natalia Ginzburg, mettendoci davanti ad uno specchio che ci mostra inadeguati, spettatori indifferenti di fronte alla complessità e alle tragedie della vita. Il 9 e 10 gennaio Miss Bartleby. Non è tempo di essere, tratto da un racconto di Herman Melville e diretto da Marco Maria Linzi, offre un varco verso la riflessione sulle convenzioni sociali, le scelte morali e le verità individuali.

Vorrei una voce, scritto e interpretato da Tindaro Granata, in scena al Teatro Foce dall’11 al 14 gennaio, è uno spettacolo costruito attraverso le canzoni di Mina cantate in playback, nato dal percorso teatrale intrapreso dall’autore e attore siciliano all’interno della sezione femminile di alta sicurezza della Casa Circondariale di Messina, nell’ambito del progetto ‘Il Teatro per Sognare’. Il 19 e 20 gennaio, a partire dallo schema tracciato dall’omonima opera di Fëdor Dostoevskij, Demoni, scritto da Fabrizio Sinisi e diretto da Claudio Autelli, vuol essere un affresco della giovinezza attuale compiuto però con gli strumenti del teatro di parola.

Il 20 e 21 febbraio, Jacopo Gassmann porta in scena in prima assoluta The City di Martin Crimp, uno dei più importanti e radicali autori del panorama drammaturgico contemporaneo; una commedia nera, inquieta, kafkiana e incentrata sul potere del linguaggio. Il 20 e 21 marzo, i pluripremiati Anna Della Rosa e Valter Malosti sono i protagonisti di Antonio e Cleopatra, tragedia d’amore, dramma politico ma anche memorabile discorso sull’arte e sull’esperienza artistica che Shakespeare scrive intorno al 1608, mescolando tragico e comico. Dal 21 al 28 marzo, Trickster-p torna ad approfondire la sua ricerca sul gioco come possibile forma artistica con The Game, lavoro che indaga il rapporto tra performance, gioco e società.

Il 26 e 27 marzo Michele Altamura e Gabriele Paolocà mettono in scena La Ferocia, una saga familiare in cui le colpe dei padri si specchiano nelle debolezze dei figli. Dal 12 al 14 aprile, I’m not a hero di e con Kevin Blaser e Faustino Blanchut affronta il tema dell’eroismo e delle sue manifestazioni contemporanee attraverso il teatro fisico. Il 19 e 20 aprile, la scrittura scenica del regista premio Ubu Fabio Condemi dispiega Nottuari, una raccolta di racconti notturni all’insegna dell’horror e dell’insolito, restituendo lo stile e la prosa dello scrittore statunitense Thomas Ligotti. Il 16 maggio, il collettivo Industria Indipendente firma testi e regia de La mano sinistra, una dimensione di ricerca tra diverse pratiche e immaginazioni.

I Focus tematici

La stagione presenta una proposta diversificata, che accomuna spettacoli e progetti con nature e visioni diverse, per offrire uno sguardo artistico il più possibile ampio e profondo sulla realtà e sul mondo. Attraverso gli spettacoli, si compongono e si snodano alcuni fil rouge, accorpati in diversi Focus tematici, costellati da attività di mediazione culturale. Il libro dei sogni Il sogno evoca la voce dell’inconscio, materializzandolo in visioni che gli artisti rielaborano: un bacino di immagini e forme di una realtà altra che, seppure impalpabile, prende vita e soppianta quella vera. Il focus allude alla forza creativa del mondo onirico, luogo di genesi di forme di comunicazione inattese e di nuovi linguaggi che si contrappongono ai codici conformi e cristallizzati della contemporaneità dei social media.

Gli spettacoli del Focus talvolta sfiorano il tema, evocando meccanismi tipici della narrazione onirica, per ribaltare sorprendentemente la realtà, come nella produzione del LAC La pulce nell’orecchio di Carmelo Rifici; altre volte vi si addentrano totalmente come nelle atmosfere alienate di The City di Martin Crimp, portato in scena dal regista Jacopo Gassmann, e nell’abisso psicologico di En Abyme della regista Fabiana Iacozzilli. Miss Bartleby. Non è tempo di essere sviluppa, attraverso una drammaturgia composta da testo, elementi espressivi e sonori, un mondo in oscillazione tra una realtà interiore che diventa visibile e un percorso disseminato di simboli e tracce che ridefiniscono il personaggio Bartleby. Gli spiragli di realtà cedono alla sfera dell’orrore nei Nottuari di cui Fabio Condemi firma regia e drammaturgia, così come in Una sinfonia dell’orrore - Nosferatu, progetto musicale che Francesco Bossaglia e Fabrizio Rosso dedicano al cinema espressionista tedesco in scena al LAC il 9 aprile, mentre la trasformazione, attivata dallo sguardo nello specchio, diventa l’elemento centrale di Amor fugge restando (Loving Kills), opera prima di Anahì Traversi che, dopo il debutto nella scorsa stagione, viene riproposto dal 24 al 26 novembre al Teatro Foce.

Il collettivo di arti performative e visive Industria Indipendente firma testi e regia de La mano sinistra, lavoro che si avvale della partecipazione artistica e scenica di Annamaria Ajmone, Silvia Calderoni e Iva Stanisic, e si sviluppa come un teatro/spazio del simbolico, sospeso tra realtà e finzione, tra tecnica e immaginazione, che chiede di guardare, sentire e riverberare. Completa il focus Forma sonata di Daniele Spanò, performance multimediale in cui videoarte e lirica dialogano tra loro riflettendo sul tema del cambiamento climatico, sociale e individuale. Nell’occhio della storia Se il sogno è uno specchio deformato in cui trovare linguaggi altrimenti inaccessibili, la realtà, nel suo racconto storico, si afferma quale necessità per riprendere gli avvenimenti del passato e renderli indelebili per immaginare il futuro. La storia torna dunque in scena, in un’epoca in cui le notizie e i fatti si susseguono a ritmo frenetico, favorendo l’alienazione.

Nasce da qui il progetto Ottantanove di Compagnia Frosini/Timpano, in scena al Teatro Foce il 22 novembre, che mette in relazione la storia alla contemporaneità, paragonando la crisi attuale con la Rivoluzione francese e con il 1989. Più intimo lo spettacolo De Gasperi: l’Europa Brucia di Carmelo Rifici che, partendo da un racconto individuale, traccia il suo rapporto con la storia italiana e con gli altri protagonisti dell’epoca. Allo stesso modo, Nell’occhio del labirinto di Chicco Dossi, al Teatro Foce il 7 febbraio, racconta la ricerca di giustizia di Enzo Tortora, andando oltre la rievocazione storica per addentrarsi nella psicologia del condannato innocente. Il Capitale, progetto di Kepler-452 che vedremo al Teatro Foce il 6 marzo, parte da un fatto reale per instaurare un dialogo creativo tra un classico della letteratura filosofica ed economica e un gruppo di operai di una fabbrica occupata. L’Angelo della Storia, spettacolo dell’anno per il Premio Ubu 2022, lavoro più recente del collettivo Sotterraneo sul palco del Foce il 17 aprile, dispiega davanti alla platea una costellazione di fatti storici paradossali, uniti da un filo conduttore che è la Storia stessa. Il 26 e 27 marzo con La Ferocia tratto dal romanzo di Nicola Lagioia, la compagnia VicoQuartoMazzini mette in scena il trionfo e la rovina dell’Occidente attraverso la storia di una famiglia.

Le grandi protagoniste, i grandi protagonisti

Nel corso della stagione, il palcoscenico del LAC ospita alcuni dei più grandi interpreti della scena teatrale italiana.

Si inizia con Antonio Latella, che il 24 e 25 ottobre propone la più celebre delle opere di Goldoni, La locandiera, con una Mirandolina interpretata da Sonia Bergamasco, già Premio Ubu 2022 come miglior attrice. Il 14 e 15 novembre, Massimo Popolizio affronta il dramma teatrale di Arthur Miller Uno sguardo dal ponte ambientato in una comunità di immigrati siciliani a Brooklyn e ispirato a un fatto di cronaca nera: un grande affresco sociale, ma anche il ritratto di un uomo onesto, Eddie Carbone, compromesso e sconfitto da una incestuosa passione erotica.

Il 20 e 21 dicembre, per il suo debutto nel teatro di prosa, Nanni Moretti sceglie il “teatro delle chiacchiere” di Natalia Ginzburg, aprendo il sipario su intimità domestiche in cui il conflitto cede il posto all’indifferenza, svelando la fatuità di uomini e donne emotivamente e moralmente inetti, interpretati da Valerio Binasco, Daria Deflorian, Alessia Giuliani, Arianna Pozzoli, Giorgia Senesi. Il 12 e 13 gennaio, dopo Il berretto a sonagli, presentato nella scorsa stagione, Gabriele Lavia affronta la regia di Un curioso accidente, una divertente commedia goldoniana. Dal 31 gennaio al 2 febbraio torna al LAC Paolo Rossi, che si confronta con l’opera di Luigi Pirandello Da questa sera si recita a soggetto!, emblema del teatro nel teatro. Il 20 e 21 marzo, Anna Della Rosa e Valter Malosti sono i protagonisti della tragedia d’amore Antonio e Cleopatra, il 21 e 22 maggio Umberto Orsini torna a dar voce a Ivan Karamazov, protagonista controverso e tormentato dell’ultimo romanzo di Fëdor Dostoevskij I fratelli Karamazov.

La nuova regia

Una generazione di giovani registi e registe sta conquistando l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori: il focus La nuova regia riassume i loro lavori invitandovi a scoprirne il talento. Il 9 e 10 dicembre, Leonardo Lidi prosegue il suo percorso sul teatro di Čechov confrontandosi con un grande classico del teatro moderno: Zio Vanja, seconda tappa di un progetto iniziato nel 2022 con Il gabbiano e che si concluderà nel 2024 con Il giardino dei ciliegi. Con questa trilogia, Lidi torna al senso più profondo del teatro, cogliendo la semplicità nella sua forza narrativa. Il 21 dicembre Personne, chroniques d’une jeunesse di Ugo Fiore e Livia Rossi – spettacolo vincitore di Forever Young 2021/22 – è una favola nera che, attraverso parole, suoni e immagini, racconta di un’infanzia violata e dei suoi riverberi nell’età adulta.

Dall’11 al 14 gennaio, Vorrei una voce, scritto e interpretato da Tindaro Granata, è dedicato a tutti coloro che non hanno perso la voglia di sognare. Il 19 e 20 gennaio va in scena Demoni, scritto da Fabrizio Sinisi, giovane drammaturgo, recente vincitore del Premio Testori per la Letteratura e del Premio della critica ANCT, e diretto da Claudio Autelli. Il 19 e 20 aprile, Fabio Condemi dispiega una raccolta di racconti notturni all’insegna dell’horror e dell’insolito, restituendo lo stile e la prosa di Thomas Ligotti – scrittore statunitense tra i più significativi e immaginifici della sua generazione, vincitore di tre Bram Stoker Award –, nonché la sua capacità di insinuarsi negli spiragli della fragilità umana per inquietare la realtà.

Il 23 e 24 aprile, il giovane regista romano Leonardo Manzan, due volte vincitore alla Biennale Teatro di Venezia, porta in scena Cirano deve morire, riscrittura per tre voci del Cyrano di Bergerac di Edmond Rostand: uno spettacolo-concerto con testi e musiche originali dal vivo che trasforma la poesia di fine Ottocento in potenti versi rap, con la direzione artistica di Antonio Latella. R+G di Stefano Cordella, in scena al Foce il 15 maggio, rilegge la tragedia shakespeariana Romeo e Giulietta attraverso un canto d’amore a due voci, elettrico, poetico, inquieto.

Danza: fra tradizione e innovazione

Fra tradizione e innovazione, la nuova stagione di danza riconferma il ruolo primario del LAC su scala nazionale e internazionale, come interlocutore privilegiato per compagini artistiche dal mondo e promotore di progetti ambiziosi, dispiegando in un unico palinsesto i grandi nomi del passato, gli ensemble stranieri, i protagonisti della scena svizzera e della coreografia più di ricerca. Ad aprire le danze, il 21 e 22 novembre, Les Ballets de Monte-Carlo con il classico dei classici shakespeariani Romeo e Giulietta, uno dei pilastri del repertorio di Jean-Christophe Maillot reso indimenticabile da un impeccabile corpo di ballo di circa 50 elementi in scena sulle note più famose di Prokof’ev. Ad oltre quarant’anni dall’opera iconica Einstein on the Beach, il regista Robert Wilson torna a collaborare con la leggendaria coreografa della post-modern dance americana Lucinda Childs per Relative Calm, spettacolo coprodotto dal LAC: una macchina ipnotica di movimenti, suoni, luci ed immagini in doppia replica il 13 e 14 dicembre.

LAC in Festa

Dopo la pausa estiva, il LAC apre le porte del centro culturale, dei suoi giardini e alza il sipario per celebrare l’inizio della nuova stagione. Sabato 23 settembre, tutta la popolazione è invitata a partecipare a una giornata di festa dedicata alle arti: spettacoli, performance e concerti avranno luogo dentro e fuori al centro culturale, unendo bambini, famiglie, ragazzi, adulti, appassionati e curiosi del mondo dell’arte.

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