La follia non conosce limiti. Un australiano inventa la macchina del suicidio

MELBOURNE – Siamo alla follia! Nella vita di ciascuno capitano momenti difficili, in cui si rischia di soccombere alle difficoltà, ma ci sono, fortunatamente, tutti i mezzi e gli aiuti per uscirne, anche più forti di prima.

E invece in Australia c’è qualcuno che ritiene che chiunque debba essere aiutato, quando vuole, a morire. Non si parla ovviamente di dolce morte, tornata a far parlare di sé col processo a Cappato, colui che aiutò Dj Fabo a recarsi in Svizzera, nel corso del quale si è assistito alle commoventi testimonianze della fidanzata e della madre dell’uomo che è morto dopo averlo cercato a lungo, ma di suicidio tout court.

Il Dottor Philip Nitschke da sempre sostiene che ciascuno possa morire come e quando vuole, e ha creato una macchina della morte con lo scopo di aiutare le persone a suicidarsi in modo efficiente e indolore.
Il dispositivo è costituito da una base di macchina riutilizzabile e una capsula che può fungere da bara dopo il distacco. Queste parti possono essere create utilizzando una stampante 3D e possono essere assemblate ovunque. L’invenzione è stata effettuata in Paesi dove darsi la morte è legale.

Come funziona questo macabro strumento di morte? Usa azoto liquido, che può essere acquistato legalmente. Il fluido inizierà a fluire quando una persona si siederà all'interno della macchina, facendola sentire disorientata nel giro di pochi minuti, come dopo troppi drink. In cinque minuti si perde conoscenza e subentra poi la morte.

Se nel momento decisivo qualcuno riflette e si pente, c’è modo di salvarsi: la capsula ha anche una finestra di emergenza che si apre subito dopo aver cliccato su di essa permettendo all'ossigeno di fluire all'interno della macchina. La persona può anche premere il pulsante di arresto prima di perdere conoscenza.

Ci auguriamo, ovviamente, che una follia simile non sia mai messa sul commercio. Forse significherebbe che l’umanità ha davvero sbagliato qualcosa.