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11.05.17 - 16:300
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

Verdi di rabbia. "Non paghiamo più i finanziamenti pubblici: ci hanno ostracizzato e escluso! E poi la moglie di David come segretaria..."

Denti, Merlo e Patuzzi attaccano il proprio partito: "mancano le condizioni per giustificare il versamento. Quando la smetteranno con politiche discriminatorie, antidemocratiche e prive di trasparenza vedremo"

BELLINZONA – I Verdi non trovano pace al loro interno. Negli anni scorsi, c’erano stati momenti turbolenti, con il gruppo di persone vicine a Savoia, durante la conduzione di Michela Delcò Petralli, dove c’era stata l’espulsione di Denti. Poi, la nuova era con cinque co-cordinatori pareva aver rimesso le cose apposto: evidentemente, pareva, perché gli strascichi delle divisioni interne ritornano a farsi sentire.

In una nota, tre membri pro Savoia, ovvero Tamara Merlo, Maristella Patuzzi e Franco Denti, attaccano pesantemente il partito, e si rifiutano di pagare “il versamento annuo dei finanziamenti pubblici del Gruppo parlamentare al partito dei Verdi del Ticino”.

Il motivo? Principalmente, perché “dopo l'inqualificabile e ingiustificata espulsione di Franco Denti, il partito ha pure ostracizzato le deputate Patuzzi e Merlo, escludendole da ogni attività e cancellandole, orwellianamente, persino dal sito internet. Reputiamo che oggi manchino le condizioni politiche e umane per giustificare il riversamento del finanziamento pubblico. Tanto più che questo andrebbe per legge destinato a finanziare le attività del gruppo parlamentare e non del partito”.

Come se non bastasse, “con mossa molto inopportuna, il partito ha ora assunto come segretaria la moglie di uno dei co-coordinatori”. Si tratta di Cristina Zanini, moglie di Ronnie David, che secondo i vertici del partito è stata scelta con l’accordo del Comitato, dopo aver sentito diversi candidati.

Infine, i tre lasciano una porta socchiusa, sottolineando la piena collaborazione all’interno del gruppo parlamentare e riservandosi “di rivedere questa decisione al momento in cui il partito dei Verdi desistesse dalle attuali pratiche discriminatorie, antidemocratiche e prive di trasparenza”.
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