BERNA – Gli svizzeri hanno paura: “si sentono in pericolo, gli anziani, ma anche le donne, non osano più uscire per strada di notte, le giovani donne vengono molestate, minacciate o addirittura aggredite sessualmente per strada”. È il quadro catastrofico che traccia l’UDC, dando la colpa alla politica "lassista", dell'applicazione "morbida" delle leggi e dell'apertura delle frontiere dopo l'adesione allo spazio di Schengen.
Secondo il partito democentrista, il nostro sarebbe uno dei paesi ad alto tasso di criminalità, e bisogna evitare che diventi un "eldorado di criminali di ogni tipo". Soprattutto degli stranieri: “nel 2018 sono state registrate 432.754 violazioni del codice penale, 76.308 della legge sugli stupefacenti e 38.405 della legge sugli stranieri. Il numero di stranieri incriminati è aumentato del 4%”, scrive nel suo documento "Criminalità e sicurezza".
Per l’UDC servono pene più severe, oltre al controllo delle frontiere, allentato da quando la Svizzera è entrata nello spazio Schengen, dato che ha attorno partner inaffidabili.
“Basta trattare coi guanti i criminali”, tuona il partito, che chiede di fermare l’immigrazione clandestina, di espellere i criminali stranieri e di controllare, appunto, le frontiere. Le pene pecuniarie con la condizionale devono essere abolite, i giovani con atteggiamenti violenti devono “essere severamente avvertiti per far capire loro le eventuali conseguenze. In caso di recidiva le punizioni devono essere esemplari e i giovani criminali devono essere espulsi e rinviati nei loro paesi d'origine”. Agli jihadisti va tolto il passaporto.
La tolleranza zero è necessaria anche per quanto riguarda gli abusi sessuali e la violenza contro le donne. Nel caso di matrimoni in cui uno dei partner ha meno di 16 anni, la legge deve presumere che si tratti di un matrimonio forzato, e quindi di un atto criminale.
Per ripristinare la sicurezza, l'UDC “ritiene che il diritto svizzero debba essere l'unico riferimento, senza nessuna ingerenza da parte di giudici stranieri”.