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22.12.23 - 12:550

Mammone racconta i quattro casi di cronaca che sconvolsero e divisero il Ticino

Da Pizza connection alla strage di Rivera, dalla fuga dalla Stampa a Ticinogate, il giornalista in quattro puntate del format "Edizione straordinaria", in onda negli ultimi due mesi alla RSI, li ha ripercorsi con dettagli e voci inedite

Di Marco Bazzi

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Pizza Connection: le infiltrazioni mafiose nel sistema finanziario ticinese, i giudici siciliani, Falcone e Borsellino, i processi tra New York, Palermo e Lugano…

Strage di Rivera: un pazzo di nome Erminio Criscione che una sera di marzo del ’92 imbraccia un fucile automatico e uccide sei persone verso le quali nutriva sentimenti di vendetta, e che poi si impicca in carcere.

Fuga dalla Stampa, l’alba di sangue del 3 ottobre di quell’orribile 1992: 8 detenuti armati evadono prendendo in ostaggio delle guardie carcerarie, tra cui Michele Andreazza, il secondino corrotto, che verrà ucciso dalla polizia insieme a due fuggitivi.

Ticinogate, il Giudice e il Contrabbandiere, storia delle relazioni pericolose tra l’allora presidente del Tribunale penale Franco Verda e il contrabbandiere Gerardo Cuomo…

Quattro casi che hanno segnato indelebilmente e profondamente la cronaca ticinese negli ultimi due decenni del secolo scorso. Quattro casi che hanno scioccato il Ticino. Che hanno diviso l’opinione pubblica, e in parte ancora la dividono… In ognuno ci sono punti controversi, dubbi irrisolti, misteri mai svelati, giudizi, interpretazioni e versioni diverse… Ci sono verità processuali e verità soggettive.

Ma tutti questi quattro casi di cronaca nera e giudiziaria hanno cambiato il Ticino e il nostro modo di guardare e percepire la realtà. Oggi, forse, inimmaginabili e irripetibili, sono fatti di cronaca che stanno per varcare la soglia degli annali della storia…

Lorenzo Mammone e Lorenzo Buccella li hanno ripercorsi, sollevando (ma con delicatezza e con un grande e paziente lavoro di ricerca) il velo di polvere che il tempo ha depositato su quei dossier, sulle foto in bianco e nero dei giornali di allora, sulle immagini sbiadite dei servizi televisivi, sugli eventi e sulla memoria dei loro protagonisti, rendendola, però, forse più distaccata, e in un certo senso più libera e più lucida. Affrancata dalle tensioni, dalle polemiche, dalle paure del momento.

Mammone e Buccella li hanno raccontati, con dettagli e voci inedite, nelle quattro puntate del format “Edizione straordinaria” andate in onda negli ultimi due mesi sulla RSI. Si possono rivedere una per una cliccando qui.

Ricostruzioni attente a minuziose attraverso immagini d’archivio, testimonianze, elementi di fiction “alla Netflix” come dice Mammone, interviste ai protagonisti, e anche a chi (come nel caso dei fratelli e della compagna di Andreazza, o del figlio del giudice Verda) non aveva mai parlato o avuto l’opportunità o il coraggio di farlo.

In questa intervista a ruota libera ripercorriamo, con Lorenzo, quei fatti che sembrano così vicini (soprattutto per chi come lui e me li ha vissuti e raccontati da cronista) e al tempo stesso lontani. Un viaggio a ritroso nel tempo attraverso i ricordi e le emozioni degli inquirenti di allora: Antonio Perugini, Luca Marcellini, Jacques Ducry, Carla Del Ponte, Paolo Bernasconi, Luciano Giudici, procuratore straordinario nel caso Cuomo-Verda, i poliziotti Clemente Gioia, Decio Cavallini, Emilio Scossa Baggi, l’allora comandante della Polizia Mauro Dell’Ambrogio, l’allora capo del Dipartimento di giustizia Alex Pedrazzini… E ancora, sul fronte italiano, gli ex magistrati Giuseppe Ayala, Giuseppe Scelsi, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e il solito, innominabile agente della Divisione investigativa antimafia di Bari del quale, più di vent’anni fa, chi ha lavorato sul Ticinogate ha raccolto le anonime confidenze, vero regista occulto delle indiscrezioni che filtravano in Ticino.

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