ticinolibero
Cronaca
06.09.15 - 20:000
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40

Chiesa, «attenzione, i biechi carbonari si preparano a offendere gli svizzeri»

Durissima presa di posizione del candidato UDC al Nazionale Marco Chiesa contro il presidente del PS svizzero Levrat, che aveva affermato come assieme ai partiti di centro i socialisti voteranno per la Widerm-Schlumpf. «Dobbiamo vincere in modo schiacciante, per riavere due seggi in Consiglio Federale»

BERNA - Il presidente del PS svizzero Levrat, in un'intervista concessa al Blick, afferma che il suo partito, oltre al Partito popolare democratico, ai Verdi Liberali, e al Partito borghese democratico, voteranno per la riconferma di Evelyne Widmer-Schlumpf in Consiglio Federale. E ha attaccato con forza l'UDC. «Ha perduto il diritto ad una doppia rappresentanza. La maggioranza di PLR e UDC al Consiglio Federale sarebbe molto poco svizzera e minerebbe il nostro sistema politico. L'UDC ha radicalizzato la politica, voltandosi contro i profughi e i diritti umani, con Ueli Maurer in Consiglio Federale hanno violato la collegialità. In diverse interviste ha chiesto il ritiro di Widmer-Schlumpf: questo partito non dovrebbe essere ricompensato con un secondo seggio. Se l'UDC dovesse vincere le lezioni, la Svizzera diverrebbe come l'Ungheria!» Non si è fatta attendere la reazione di un rappresentante dell'UDC ticinese, che siede in Gran Consiglio ed è candidato al Nazionale, ovvero Marco Chiesa. «Ed ecco servita la strategia socialista per farsi nuovamente beffe delle elezioni e della concordanza. Concordanza che un tempo non lontano era motivo d’orgoglio e pilastro di tutta la politica svizzera», ha tuonato in una nota giunta in redazione. «Qualora poi, e qui Levrat svela le sue carte, Widmer-Schlumpf si ritirasse o qualcosa andasse storto non esiterà a tramare con i suoi fidati amici del Partito popolare democratico, dei Verdi liberali e del Partito borghese democratico in modo tale da nuovamente calpestare e infangare la formula magica governativa che ha retto per generazioni il nostro sistema di Governo. Non vogliono, tutti questi, che vi siano due UDC e due liberali al Governo. Per loro sarebbe la fine della Svizzera». L'attitudine, dice, «non è nuova, questa presunta superiorità morale ed etica la conosciamo da tempo e non sorprende. Al grido il seggio di EWS è dei partiti di Centro, questi novelli biechi carbonari si preparano a offendere gli svizzeri. Se questi poveri cittadini, un po’ sciocchini per la verità, premiassero l'UDC alle urne, ritengono necessario metterli sotto tutela, quasi si trattasse di elettrici e elettori incapaci di intendere e volere». E lancia un appello al popolo: votare UDC in massa, per riavere il secondo seggio. «Non avete capito nulla, volete una Svizzera più attenta e vigile nella propria politica migratoria, contraria all'Unione europea e magari che intende pure ritornare a favorire i lavoratori residenti? Ci pensiamo noi a Berna, credono loro, a somministrarvi l'antidoto necessario a questa pazzia. Ritengo questo modo di far politica oltraggioso del Popolo sovrano. Noi svizzeri scegliamo democraticamente e a Berna i politici dovrebbero solo rispettare e applicare il volere scaturito dalle urne. Ora sappiamo cosa succederà nella nostra Capitale, ora sta a chi intende dare una svolta al nostro Paese far sì che la vittoria sia talmente fragorosa e numeri talmente insindacabili che in Consiglio federale ritornino senza se e senza ma a sedere due ministri del maggior Partito svizzero».
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