ticinolibero
Cronaca
27.10.15 - 11:530
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17

Carlo Zoppi, «il Municipio non ha consultato nessuno»

Carlo Zoppi esprime qualche dubbio sull'azione dell'Esecutivo luganese «Era un'idea, poi il Gran Premio ha preso forma e ci siamo trovati i funzionari della FIA in città, senza che a nessuno fosse detto nulla».

LUGANO - Gli alberi, in fondo, sono stati solo l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, colmo di malumori e di dubbi riguardanti la Formula E a Lugano. Questa mattina, un Comitato aperto a tutte le posizioni politiche, ha lanciato una petizione in cui si dice contraria a modificare il percorso viario, ma non al Gran Premio in sé. Per capire che cosa ha infastidito e che cosa potrà succedere, abbiamo sentito il promotore, Carlo Zoppi.Non vi opponete al Gran Premio: dunque, tradotto, siete favorevoli alla Formula E in generale?«Non siamo contrari alla Formula E ma deve essere organizzata in modo sostenibile per la città: non possiamo pensare di mettere un circuito stravolgendo come se nulla fosse tutto l'assetto della città. Sarebbe un progetto, con sviluppi economici, per tutta la regione e per tutto il Luganese. Siamo favorevoli se fatta in modo sostenibile senza stravolgimenti urbani e senza intaccare troppo le finanze cittadine. Questo progetto è stato mandato avanti troppo velocemente, senza studiare le ripercussioni».Quindi, non approvate come si è mosso il Municipio.«Il Municipio si è messo in testa di realizzare un circuito di Formula E in tempi brevi, senza prima di tutto sapere se la Confederazione darà i permessi, senza consultare nessuno, senza studiare eventuali altri tracciati. E i costi? Il Municipio ha agito con troppa fretta e imprudenza. Non ha mai chiarito al Consiglio Comunale i contenuti della decisione, non si sanno i costi e chi saranno gli sponsor, questa p una grande debolezza del progetto».Come gruppi partitici, non potevate far notare prima questi problemi?«Il Comitato è trasversale. Il progetto è partito in modo repentino, non c'è stata una consultazione con i gruppi partitici o con il Consiglio Comunale. All'improvviso sono arrivati i rappresentanti della FIA per un sopralluogo, ma senza che ci fosse mai un dialogo. Pareva un'idea, una boutade, invece si è sviluppata in modo troppo rapido, senza consultare nessuno. Neppure i dipendenti della città che sarebbero coinvolti nelle infrastrutture sono stati coinvolti. Si pensa che per costruire un circuito bastino quattro coni e delle balle di fieno, ma c'è molto di più, sia come infrastrutture che come sicurezza, e come stravolgimento delle strade».Da ciò che si sa anche dalla FIA, però, se questo circuito non sarà realizzato, il Gran Premio andrà ad un'altra città, magari Zurigo.«I circuiti urbani di solito vengono usati nelle città che vi sono cresciuti attorno, basti pensare a Montecarlo. Comunque, siamo sicuri che la Formula E a Lugano porterebbe solo benefici? Vogliamo affrettare le cose e buttarci in un'operazione che non sappiamo come andrà a finire? La città ha bisogno di eventi a livello regionale e internazionale, ma in un momento in cui si dice che il peggio a livello finanziario deve ancora venire, dove non sappiamo come si evolverà la crisi, ecco che il Municipio si muove in maniera contradditoria, proponendo un investimento che dubito sarà coperto al 100% da sponsor privati».Quella degli alberi è stata dunque la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.«Assolutamente sì. I luganesi si sono sempre dimostrati molto attenti alle loro zone verdi. È stato l'argomento che ha più toccato».Come comitato, sareste disposti a un confronto col Municipio?«Siamo sempre aperti al dialogo, non vogliamo mettere i bastoni fra le ruote alla città».
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