Cronaca
26.11.15 - 09:040
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40
Passi in avanti per gli scambi fiscali fra Svizzera e UE
Il Consiglio federale ha trasmesso al parlamento un messaggio volto a far cadere il segreto bancario per i clienti europei delle banche svizzere e per gli svizzeri con conti nei paesi UE
BERNA - Non sarà più possibile nascondere nelle banche svizzere i propri soldi: il segreto bancario per i clienti europei delle banche svizzere, oltre che per gli svizzeri con conti nei paesi UE, sta per finire. O almeno questa è la direzione su cui sta lavorando il Consiglio federale, che ha trasmesso al Parlamento il messaggio relativo all’Accordo con Bruxelles sullo scambio automatico d’informazioni fiscali.
L'accordo sostituirebbe quello del 2005, ed entrerebbe in vigore in 1° gennaio 2017, anche se i cambiamenti per quanto concerne la trasmissione dei dati dovrebbero essere rimandati all'anno successivo.
Saranno trasmessi automaticamente alle autorità fiscali estere il numero di conto, l’indirizzo, la data di nascita, il numero d’identificazione fiscale, gli interessi e i dividendi, i redditi di certi contratti assicurativi, il saldo e gli utili derivanti dalla vendita di attivi finanziari. I dati relativi a transazioni particolari non sono interessati, il tutto per avere una piazza, come si legge nella nota del Consiglio federale, competitiva, stabile, integra e dotata di condizioni quadro accettate a livello internazionale.
Ovviamente verrebbero conservate le misure che permettono alla Svizzera di essere interessante per le aziende, in particolare per assicurare alle società svizzere vantaggi analoghi alle società che sono residenti in uno Stato membro: sarà dunque mantenuta l’attuale esenzione dall’imposta alla fonte di pagamenti transfrontalieri di dividendi, interessi e canoni tra società consociate. Anzi il Consiglio federale ritiene che sono stati compiuti dei passi in avanti per ciò che concerne l'accesso al mercato dello spazio UE.
Le basi legali per arrivare alla caduta di questa parte del segreto bancario sono complesse, e il parlamento se ne sta già occupando. In settembre il Consiglio nazionale ha approvato la Legge sullo scambio automatico ai fini fiscali, la Convenzione dell’OCSE e del Consiglio d’Europa sulla reciproca assistenza amministrativa in materia fiscale e l’Accordo multilaterale tra autorità competenti concernente lo scambio automatico d’informazioni relative a conti finanziari. Per applicarla, serviranno accordi bilaterali con ciascun paese.