BELLINZONA - La Leventina ha “sfornato” quattro Consiglieri federali, di cui tre provenivano dall’Alta Leventina: Airolo, Quinto ed Ambrì. A Berna finora sono solo sette i Consiglieri federali arrivati dal Canton Ticino; perciò sono andata a cercare la “ricetta” del loro successo.
Viaggiando per il Ticino si scoprono cose meravigliose. Abbiamo anche noi il nostro Grand Canyon. Queste rocce spettacolari si trovano sulla strada tra Faido ed Ambrì.
Se la meta, che volete raggiungere è nell’Alta Leventina, bisogna stare attenti… perlomeno alle coincidenze fra i diversi mezzi del trasporto pubblico.
Andata e ritornoRaggiungere Biasca in treno non è stato difficile. Il problema è sorto quando mi sono resa conto di aver perso l’autopostale. Dopo 40 minuti di attesa, finalmente c’era il prossimo.
Al ritorno ho capito una cosa, è meglio scendere alla stazione di Faido con il treno. L’autista è così gentile da aspettare il suo arrivo. Facendo il tragitto inverso, è successa una cosa davvero straordinaria dal mio punto di vista, che è molto influenzato dalla vita nella grande città; il conducente ha suonato il clacson, ed il treno ha aspettato i passeggeri ritardando la sua partenza.
Il CaseificioIl mio viaggio è iniziato con un pranzo bello pesante al caseificio di Airolo, che è molto frequentato da tutti quelli che lavorano in zona. Non sono stata colpita dalla produzione del formaggio o dall’affluenza, bensì da un container.
Sono rimasta affascinata da quanto tempo ci voglia per riparare la ruota di un cassonetto per la spazzatura. Prima di mezzogiorno avevo notato un uomo intento ad operare il malcapitato; nel primo pomeriggio il “paziente” era ancora a terra, ed abbandonato a se stesso.
AiroloOltre a notare un numero davvero alto di “Beffa”, cognome del luogo, ho visitato il cimitero per vedere la tomba di Giuseppe Motta. Questo consigliere federale, nato ad Airolo, ha dato nome ad una piazza nel suo Comune di origine e ad un Garni, ma non al cinema, che si chiama Leventina.
Il sindaco Franco Pedrini, dopo una mattinata impegnativa in quanto forestale, racconta qualcosa sul candidato al Consiglio federale Norman Gobbi. I due sono vicini di casa a Nante, perciò hanno un buon rapporto. Indipendentemente dal partito, il Consigliere di Stato è uno di loro.
Detti ed aneddotiChiedendo al sindaco, come mai tre Consiglieri federali; Giuseppe Motta, Enrico Celio, Nello Celio, erano dell’Alta Leventina, risponde con un detto: «scarpe grosse, cervello fine». Avevano un carattere resistente, e perciò hanno saputo far valere le loro ragioni; inoltre Airolo ha sempre avuto un rapporto privilegiato con la Svizzera tedesca.
È un paese pieno di vita, non solo militare. «In ogni caso a Nante ci saranno dieci volte più mucche che persone». È l’affermazione del sindaco, che ridendo racconta di quando è stato chiamato dalla moglie di Norman Gobbi per un problema: le mucche invadevano il loro giardino.
Faido e AiroloAnche il Sindaco Roland David, capo della sezione forestale, parla di Faido, che era la St. Moritz del Ticino. È stato il primo Comune ad avere l’illuminazione pubblica e la centrale idroelettrica. I ticinesi, ed anche moltissimi milanesi facevano le vacanze a Faido. Dedicato a questi ultimi c’era l’hotel Milano, che ha chiuso i battenti nel 2000.
Ai tempi di Motta, e ancor prima, a quelli di Stefano Franscini (Consigliere federale di Bodio), la gente influente passava dalla Leventina, asse di transito. La valle ha perciò “sfornato” tanti Consiglieri federali, persone dal grande impegno civico.
Il rilancio del turismoArrivata a Faido, ho potuto ammirare la bellezza delle cascate della Piumogna. Per vedere un bel paesaggio non serve arrivare fino alle cascate del Niagara, o rimanendo più vicini, giungere a Sciaffusa.
Al Municipio, sono stata accolta dall’animatore comunale. A Faido si sta cercando di rilanciare il turismo, oltre gli impianti di Carì. Hanno treni che arrivano ogni ora in stazione, quindi è comodamente raggiungibile dalle famiglie durante le loro vacanze.
Gobbi ce la farà?«Le chance non penso che siano molte». Il sindaco crede che sarà dura arrivare al 9 dicembre. Conosce Norman da quando era piccolo, e se lui non fosse nel Consiglio di Stato, non sarebbe data la stessa attenzione alla loro valle. «Quando parliamo di voler avere un Consigliere federale, penso che non possiamo far troppo gli schizzinosi». Secondo David non bisogna dare tanta importanza al partito del candidato, invece sarebbe importante avere un Consigliere federale ticinese. Gobbi ha avuto molto coraggio, ma ha poche chance.
Prato LeventinaRaggiungere il Sindaco Eros Hürlimann, al Dipartimento federale della difesa, è stata l’avventura più grande. A differenza degli altri, non si ricandida per la carica e ha fatto l’appuntamento per l’intervista sul suo luogo di lavoro.
RiveraNon fa parte della Val Leventina, ma è un mondo a parte. Parlo della Rivera irraggiungibile con treni o autopostali, quella che sta in cima al Monte Ceneri. Per trovare il “Gebäude 54”, di cui avevo una cartina, ho pascolato nell’area dell’esercito e parlato con tantissimi militari… dei quali nessuno parlava italiano, nonostante fossimo ancora in Ticino. Erano anche in disaccordo nel darmi le indicazioni, perciò ho potuto visitare davvero bene tutta la cittadina, che si nasconde tra le ombre del Ceneri.
ValasciaSulla scrivania dell’ufficio del sindaco c’era un bel “HCAP” , perciò decido di chiedergli qualcosa di più, sull’argomento “Ambrì”. Il Signor Hürlimann esordisce così: «ero capo della sicurezza alla Valascia, e sono stato anche nel gruppo di progettazione della nuova Valascia».
Dopo aver scoperto, che è favorevole anche al raddoppio del Gottardo, iniziamo a parlare dell’aspirante Consigliere federale leventinese. «Politicamente penso sia una buona cosa che, di nuovo, ci sia un candidato ticinese proposto per prendere il posto quale Consigliere federale. Al di fuori degli steccati partitici si può essere più o meno favorevoli alla candidatura di Norman Gobbi». Questo è il suo pensiero sulla candidatura di Gobbi.
Conosce personalmente Norman da diversi anni, ed apprezza il suo metodo e la sua concretezza nell’affrontare i temi; perciò spera che i ticinesi lo appoggino.
Le problematiche della valleLa Valle è sommersa da mille problemi e preoccupazioni.
Quando l’Alptransit aprirà i battenti al pubblico, il treno manterrà la fermata di Faido?
Se il raddoppio non passa, e la galleria sarà ferma per tre anni; il traffico su gomma di Airolo come se la caverà?
Si riusciranno a creare posti di lavoro allettanti per i giovani, affinché tornino in valle?
L’accoglienzaNon sarà la meta più ambita dai turisti, peccato perché non sanno cosa si perdono. Ci sono problemi di traffico e commercio. Ma nonostante tutto, la gente è davvero cordiale.
La barista, che ti accoglie in dialetto ticinese e chiacchera con te. Il conducente dell’autopostale che si ferma alla fermata, che non hai prenotato, per chiederti se devi scendere. Forse avevo lo sguardo smarrito?
Il cuore d’oro del popolo leventineseI sindaci delle valli mi hanno accolta in modo davvero gentile, e quello di Prato Leventina mi ha dovuto perfino recuperare al posteggio, quando i militari mi facevano andare ovunque. Le persone, che ho conosciuto durante questo viaggio ti fanno credere davvero nella bontà dell’umanità. Anche questo potrebbe essere uno dei motivi, che ha portato quattro persone della Leventina, popolazione che rappresenta l’1% di tutto il Canton Ticino, a Berna.
Tornando al candidato Norman Gobbi, è sostenuto dai suoi compaesani in modo introverso, ovvero senza grande pubblicità. Pochi giorni in questa meravigliosa valle, ti fanno vedere il Canton Ticino da tutt’altra prospettiva.
Linda Maserin