Cronaca
25.02.16 - 11:570
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40
«Le FFS vogliono aumentare i prezzi, il Ticino cosa può fare?»
I giovani liberali Käppeli e Gianella interrogano il Consiglio di Stato. E non c'è neppure un Ombudsman per la Svizzera Italiana cui rivolgersi...
BELLINZONA - Un aumento che penalizzerebbe i giovani, di nuovo. Dopo l'interrogazione, non ancora evasa, di Fabio Käppeli in cui si chiedeva di attivarsi per risolvere i problemi cui sono esposti gli studenti ticinesi d'oltre Gottardo che viaggiano con la ferrovia, ora lo steso Käppeli e Alessandra Gianella tornano a occuparsi di FFS e contestano il probabile aumento dei prezzi sulla tratta del Gottardo in vista dell'apertura di AlpTransit.
«Constatando che già oggi paghiamo più del dovuto, perché non contano le distanze bensì i chilometri percorsi, non riteniamo per nulla giustificato un eventuale nuovo aumento dei prezzi, a pieno svantaggio dei giovani che si recano oltre Gottardo per studio o lavoro», si legge nel testo dell'interrogazione inoltrata al Consiglio di Stato. L'aumento, secondo i giovani liberali, è ingiustificato, dato che i prezzi vengono calcolati secondo la lunghezza del percorso: essendo migliorata l'offerta, un mantenimento è accettabile, ma «immaginiamoci cosa succederebbe se la distanza tariffale del Gottardo dovesse raddoppiare. Un aumento delle tariffe rischierebbe infatti di vanificare l’effetto del miglioramento dell’offerta, e questo quando lungo l’asse del Gottardo abbiamo oggi uno dei più bassi modal split (ripartizione modale) del trasporto pubblico».
I GLRT, precisano, credono «molto in Alptransit e siamo sicuri che rivoluzionerà le nostre abitudini di spostarci. Per farlo, però, il treno dovrà essere concorrenziale all’auto. Siamo coscienti che i costi di gestione sono e saranno elevati, ma un nuovo possibile aumento dei prezzi, seppur moderato, vanificherebbe gli sforzi nel far utilizzare il treno a quelle persone che oggi non utilizzano la ferrovia».
Pongono, riprendendo anche le domande di Celio, alcuni quesiti al Consiglio di Stato.
Prima di tutto, «il Consiglio di Stato, in un primo momento almeno apparentemente all’oscuro di tutto, è nel frattempo riuscito a verificare l’esatto importo di questo aumento? A quanto corrisponderebbe?». Secondariamente, «ritiene logico e giustificato un eventuale ennesimo aumento dei prezzi delle FFS sulla linea del Gottardo? Non ritiene che già oggi si stia pagando più del dovuto e che i prezzi potrebbero almeno rimanere inalterati, al fine di migliorare anche la ripartizione modale (“modal split”) a favore del trasporto pubblico?», e cosa pensa di fare per evitare un aumento dei prezzi.
«Corrisponde al vero che nel caso della temuta chiusura della galleria autostradale del San Gottardo i prezzi dei collegamenti potrebbero aumentare sensibilmente, senza che il Cantone Ticino abbia voce in capitolo?», chiedono Käppeli e Gianella.
La definizione delle tariffe, spiegano, è a carico dell’Ombudsman dei trasporti pubblici. Attualmente, ve ne sono due, uno per la Svizzera tedesca ed uno per la Svizzera francese, e non ci sono collaboratori che parlano italiano. Per le richieste nella nostra lingua, si deve inviare un'email. Dunque, tramite questo servizio i due non hanno ricevuto risposta. Chiedono quindi al Governo «vista l’assenza di un servizio adeguato di Ombudsman dei trasporti pubblici per la Svizzera italiana cosa intende fare il Consiglio di Stato per porvi rimedio? È ipotizzabile ripristinare la situazione precedente con una persona ticinese che se ne occupi?»