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Cronaca
27.02.16 - 00:050
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17

Agguato "molinaro", presa di mira conferenza di Ticino Sicuro

Al tavolo Reto Medici, Michele Bertini, Natalia Ferrara Micocci e Ugo Cancelli. Ad un certo punto qualcuno picchia sui vetri...

LUGANO - Scuole elementari di Breganzona, aula magna. Parte il secondo ciclo di conferenze di "Ticino Sicuro", una sorta di consorzio di diverse associazioni che hanno voluto dar vita ad una serie di appuntamenti per discutere fra esperti e popolazione sulle diverse sfaccettature della tematica della sicurezza. Dopo l'introduzione da parte della consulente del progetto, la granconsigliera ed ex procuratrice pubblica Natalia Ferrara Micocci, e da parte di Morena Ferrari Gamba, al tavolo si dibatte della questione del disagio giovanile. Modera il dibattito Alessandra Zumthor, direttrice del Giornale del Popolo. Ugo Cancelli parla della sua esperienza sul terreno, grazie alle attività di Besso Pulita. Il capo dicastero sicurezza della città di Lugano Michele Bertini spiega che il disagio giovanile non lo si affronta unicamente con la repressione, ma anche - e soprattutto - con la prevenzione, mediante la scuola, l'associazionismo, evitando di ghettizzare fasce della popolazione, eccetera. E poi il magistrato dei minorenni, Reto Medici, che spiega l'efficacia dell'attività svolta (i giovani condannati hanno un tasso di recidiva molto bassa) e dell'importanza di giungere al più presto alla creazione di un "centro di contenimento" per giovani problematici, attualmente in discussione nelle commissioni del Gran Consiglio. Si giunge al dibattito con il pubblico, e mentre il consigliere comunale Gerri Beretta Piccoli sta dicendo la sua, qualcuno picchia sui vetri della sala. Sulla finestra è apparso uno striscione, "siamo dei giovani disadattati". «Fateli entrare, possiamo discutere assieme», afferma subito Natalia Ferrara Micocci. La sala non si scompone di fronte all'azione, il dibattito prosegue, e il comandante della Polcom Roberto Torrente - presente al dibattito - esce a vedere. Fuori dalla sala appesi altri tre striscioni. Mentre con un cavatappi taglia le corde per staccare gli striscioni, Torrente afferma che - con ogni probabilità - si tratta di un'azione del Molino. Intanto il dibattito continua, grazie anche alla presenza di diversi politici, ma anche di esponenti del mondo della socialità e della scuola. Ne emerge un quadro rassicurante della delinquenza giovanile, diminuita negli ultimi anni del 20 percento, e giunta a soglie molto basse. Intervento finale del vescovo emerito Grampa, che ha lanciato degli interrogativi sul ruolo della Chiesa nella prevenzione del disagio giovanile. «Davvero mi sarebbe piaciuto che entrassero», ha affermato ancora Natalia Ferrara Micocci durante l'aperitivo conclusivo. «Gli incontri di Ticino Sicuro sono aperti a tutti coloro che vogliono dibattere sul tema della serata, di certo non vogliamo delle serate ex cathedra». [nggallery id=103 images=99 template="galleryview"]
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