Cronaca
08.04.16 - 13:000
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17
La Nuova Bellinzona unita. «Comuni ricchi, sulla LPI non si fa così»
Nota congiunta dei sindaci dei 13 Comuni della futura città. «La LPI non è invalidante o depauperante nei loro confronti ma è uno strumento di solidarietà fra Comuni»
BELLINZONA - La futura Nuova Bellinzona prende posizione, compatta, con una nota, contro le richieste di 23 Comuni "ricchi", che hanno chiesto al Cantone di correggere quelle che ritengono essere presunte distorsioni sul sistema di calcolo dei contributi a favore dei Comuni più "poveri".
Prima di tutto, a non piacere è il metodo. «Non è infatti la prima volta che questi enti locali si rivolgono direttamente e bilateralmente al Consiglio di Stato, anziché portare questi temi nelle sedi deputate. Fatto già in sé discutibile. A tal proposito è perciò opportuno ricordare che rappresentanti di Comuni paganti – tra i quali segnatamente Lugano – hanno sottoscritto una lettera d’intenti in seno alla Piattaforma di dialogo tra Comuni e Cantone, in cui si dichiara che una nuova riforma della LPI sarà intrapresa soltanto nell’ambito del progetto strategico “Ticino 2020”, che prevede la riforma dei compiti di Stato e Comuni, dei flussi finanziari tra questi livelli istituzionali e anche appunto della perequazione finanziaria. Questa nuova fuga in avanti non è quindi certamente in linea con gli accordi raggiunti e sottoscritti in Piattaforma», si lamentano i 13 sindaci della futura città.
«Senza nulla togliere al ruolo di traino economico dei Comuni paganti, è opportuno rilevare che la LPI non ha nulla di invalidante o depauperante nei loro confronti, bensì introduce un elemento di solidarietà che garantisce pari dignità a tutti gli abitanti del Cantone, a prescindere dal luogo di residenza, senza tuttavia eliminare tutte le differenze che esistono aritmeticamente ma non solo, tra un 130 ed un 70», prosegue la nota.
Le differenze di cui si parla provengono spesso, spiegano ancora i 13, da "una densità di persone giuridiche dal substrato fiscale interessante, che non necessariamente dipende dalla virtuosità o meno degli amministratori locali».
Il Cantone poi investe ogni anno risorse ingenti in opere definite "paganti", come il Piano dei Trasporti del Luganese o il campus di USI e SUPSI, «investimenti che si vorrebbe fossero tenuti in considerazione anche dai Municipi dei Comuni “paganti” quando si esprimono sullo strumento della LPI».
Alla luce di tutto ciò, «i Sindaci dei 13 Comuni dell’Aggregazione del Bellinzonese invitano quindi il Consiglio di Stato a voler tenere conto di tutti gli interessi in gioco e si riservano di chiedere un incontro per esprimere e difendere gli argomenti dei Comuni che beneficiano oggi di un contributo LPI».