Cronaca
20.04.16 - 13:000
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40
Il Consiglio Federale, «impiegare l'esercito non è necessario». Ma si prepara
I ministri hanno conferito al DDPS degli incarichi precauzionali per far sì che 2000 militari possano supportare le guardie di confine. «Ma scenari come quelli ipotizzati non si sono visti neppure per la guerra in Kosovo»
BERNA - Secondo il Consiglio Federale, ritiene che un intervento dell'esercito a supporto della situazione migratoria, come concordato in casi di flussi eccezionali nel corso della riunione di qualche giorno fa tra Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), il Dipartimento federale delle finanze (DFF), i Cantoni, le città e i Comuni, non necessario.
Ad ogni modo, farà in modo che tale intervento sia possibile, e perciò ha conferito degli incarichi precauzionali al DDPS. Secondo il piano di emergenza, che presentava tre scenari, l'esercito sarebbe chiamato a fare la sua parte nel caso 3, ovvero nel caso di 30mila attraversamenti di frontiera nel corso di pochi giorni. Gli altri due scenari parlano di 10mila domande in 90 giorni o altrettante in 30: in questi casi, si potrebbe chiedere un intervento dei militi solo se vi fossero altre situazioni, per esempio una importante minaccia terroristica. Ma, ricorda il Consiglio Federale, in Svizzera non si sono mai verificati scenari del genere, nemmeno durante la crisi nel Kosovo del 1999.
Il Consiglio Federale ha incaricato il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport di far sì che siano a disposizione 2000 militari da mobilitare per un servizio d'appoggio in funzione della situazione migratoria, oltre che di adottare tutte le misure necessarie a sopperire a eventuali fabbisogni supplementari delle autorità civili chiamando in servizio un ulteriore battaglione di circa 700 militari nell'eventualità di un evento grave. Le norme dicono che se vengono chiamati in servizio più di 2000 militari o l'intervento dura più di tre settimane, l'Assemblea federale deve dare la sua approvazione nella sessione successiva.
Inoltre, il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport è stato autorizzato a contattare le guardie di confine per un'eventuale protezione da parte di soldati di milizia per le rappresentanze consolari svizzere all'estero.
Sempre secondo le leggi, in casi del genere possono intervenire i militari soltanto per compiti per i quali sono stati istruiti ed equipaggiati in modo adeguato e non possono essere impiegate formazioni di reclute. L'esercito, oltre che come supporto alle guardie di confine, può sostenere ad esempio anche la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) o le autorità sanitarie mettendo a disposizione truppe e materiale per compiti afferenti alla sanità, alla logistica e ai trasporti.
Il DDPS appoggerà la SEM nella ricerca di eventuali alloggi per flussi importanti di migranti, con il punto fermo che le esigenze militari e della protezione della popolazione sono prioritarie.
Insomma, il Consiglio Federale pensa che il pian d'emergenza sia eccessivo, al momento, però si prepara per ogni evenienza.