Cronaca
01.06.16 - 09:400
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17
Claudia Burgarella vince il ricorso. E ora?
La 36enne era stata dapprima scelta quale event manager al LAC, poi a seguito di un tam tam mediatico la nomina era stata revocata. Ora il Governo le ha dato ragione, il Municipio non poteva agire come ha fatto
LUGANO - Accolto il ricorso di Claudia Burgarella: il Municipio non doveva revocare la sua assunzione a event manager del LAC. Il Consiglio di Stato ha dato ragione alla 36enne italiana, che potrà quindi restare al suo posto.
Claudia Burgarella venne assunta dal Municipio di Lugano con funzione temporanea a tempo indeterminato, a 94mila franchi al mese, a partire da inizio dicembre 2015. Il suo profilo era stato scelto fra 141 da una commissione esaminatrice, composta dal direttore del LAC, dal responsabile della comunicazione, dal LAC management support e dal consulente LAC. Burgarella lavorava già presso l'Esecutivo cittadino.
Il caso era invece scoppiato qualche tempo più tardi, quando vari media avevano cominciato a contestare la nomina della donna, italiana con un permesso B. Le si rimproverava di non avere le competenze necessarie, a partire dalla conoscenza del tedesco e la pluriennale esperienza nel settore. Dopo un polverone non indifferente, il Municipio di Lugano il 13 febbraio 2015 aveva annullata la nomina, ritenendo la Burgarella non sufficientemente competente. Contraria era Giovanna Masoni Brenni. Claudia Burgarella ha inoltrato ricorso al Consiglio di Stato, che con decisione di Manuele Bertoli aveva accordato l'effetto sospensivo: di fatto, ha continuato a lavorare al LAC, percependo lo stipendio, fino a ieri, quando è giunto il responso.
Ebbene, Burgarella ha ragione, il Municipio non poteva annullare la sua nomina. Il Governo nel suo testo ha scritto come le qualifiche, fra cui la conoscenza del tedesco, erano state valutate attentamente e valutate positivamente al momento della scelta. Dunque, «a fronte di una decisione cresciuta in giudicato e di un’attività lavorativa già iniziata, ancorché da poco tempo, l’interesse all’attuazione del diritto oggettivo rivendicato dall’autorità comunale non appare prevalente a quella della sicurezza del diritto»: ovvero, non vi sono i motivi per allontanarla. Il Consiglio di Stato ha precisato che la nazionalità della donna, al centro del clamore (in molti chiedevano la nomina di una persona svizzera), «risulta estranea all’esame che questa autorità è tenuta ad effettuare».
Cosa accadrà ora? Il Municipio già qualche tempo fa aveva manifestato un certo fastidio per il fatto che Bulgarella continuava a lavorare al LAC grazie all'effetto sospensivo. Giovanna Masoni Brenni, che ora non siede più nell'Esecutivo, aveva difeso l'operato della donna. Si era messo a punto l'escamotage di proporle un incarico fino a fine 2016 come event manager junior a stipendio minore a patto che non facesse ricorso (erano contrari il sindaco Borradori e Lorenzo Quadri). Dopo un accordo non trovato, il ruolo era stato assegnato a un'altra persone tramite concorso e poi annullato per un cavillo nelle procedure.
Al Corriere del Ticino, Marco Borradori ha detto che il Municipio si chinerà sul tema giovedì. Una sentenza, quella del Governo, che mette senza dubbio in imbarazzo l'Esecutivo luganese.