ticinolibero
Cronaca
02.08.16 - 12:450
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40

«Si può vivere della sola carica parlamentare. Ma legarsi a chi finanzia la campagna elettorale è utile»

Il politologo Oscar Mazzoleni fa parte della Società svizzera di Public Affairs e parla del ruolo de lobbisti a Palazzo Federale, fra bisogno di una nuova legge e evoluzione del ruolo della politica

BERNA - Serve più trasparenza per quanto concerne i lobbisti presenti a palazzo Federale, e lo riconosce anche la categoria stessa. Ma chi sono i lobbisti, di cui si occupa oggi La Regione? Si tratta di coloro che per professione o su mandato rappresentano interessi particolari a Palazzo federale (di singole aziende come le multinazionali, le banche e le assicurazioni, di organizzazioni economiche e sindacali, di associazioni anche no profit). Possono essere deputati che sono legati ad enti o gruppi di interesse, quali membri di consigli di amministrazione ad esempio, oppure coloro che agiscono nei corridoi del parlamento operando per conto di agenzie di consulenza o direttamente al servizio di questa o quella organizzazione, invitati inizialmente da un parlamentare. La Società svizzera di Public Affairs (SSPA) rappresenta la categoria e punta su norme di carattere etico. Vi fa parte il politologo Oscar Mazzoleni, che al quotidiano sottolinea come il lobbismo stia assumendo un peso sempre maggiore a causa della crescente importanza delle commissioni parlamentari permanenti specializzate (sanità, trasporti ecc.) nel processo legislativo. Il parlamentare, spiega, deve avere una conoscenza specifica su molti temi e spesso si rivolge dunque a esperti. Per contro, dato che l'attività parlamentare non è a tempo pieno, chi è eletto ha tempo per far parte di associazioni e di consigli di amministrazione. Secondo Mazzoleni, la politica è di milizia solo di facciata. Ovvero, «l’attività delle commissioni non si ferma quasi mai. Inoltre, oggi, un parlamentare federale può vivere economicamente della sola carica». Farsi rappresentare da qualcuno che sia in grado di sostenere economicamente una campagna elettorale, dispendiosa, è un interesse di ciascun politico. Serve comunque una legge, come propone il senatore Didier Berberat: Mazzoleni è d'accordo, anche se «non sarà però facile, poiché si tratta di oggetti che fanno molto discutere in parlamento, fra chi ritiene che c’è già troppa regolamentazione e chi pensa che ce n’è troppo poca». La stessa SSPA di recente ha escluso cinque membri che non avevano fornito dati abbastanza esaurienti, ed ha la ferma volontà di «rendere più trasparente l’attività di chi fa questo mestiere e per questo ha anche creato una commissione etica indipendente per vegliare al rispetto delle regole deontologiche che si è data». Mazzoleni, appunto, fa parte della commissione. I parlamentari, invece, devono segnalare ogni legame di interesse, comprese appartenenza a consigli di amministrazione, mandati svolti per conto di enti e addirittura l'appartenenza a ONG.
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