ticinolibero
Cronaca
22.09.16 - 09:170
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40

Diario da Berna. «Un mercoledì nero per la democrazia», «l'UDC vuole lavoratori con meno diritti»

I Consiglieri Nazionali ticinesi si esprimono su Facebook sul voto di ieri. Romano favorevole ma «questa proposta va inasprita». Chiesa: «adesso sentiamo cosa dicono quelli che ci danno dei pinocchi»

BERNA - Passa la versione light per l'applicazione del 9 febbraio, quella proposta dalla Commissione delle istituzioni politiche del Nazionale. Il Governo in pratica può prendere delle misure per il sostegno della manodopera indigena, introdurre l'obbligo di notifica dei posti vacanti se l'immigrazione supera una certa soglia che dovrà stabilire, e se tutto ciò non bastasse può prevedere ulteriori misure, da concordare però col comitato misto Svizzera-UE. Il grande sconfitto del giorno è l'UDC, che ha tentato in tutti i modi di ostacolare una soluzione ritenuta troppo soft e in contrasto con l'articolo votato due anni e mezzo fa. Amstutz, per prolungare il tempo a sua disposizione, si è fatto porre domande dai colleghi, ma a uscire a testa alta è Kurt Fluri, liberale, l'architetto della soluzione approvata ieri, che si è difeso senza scomporsi dagli attacchi, compresi quelli della figlia di Blocher. In Ticino gli scontenti si sono fatti sentire via social, mentre hanno votato a favore della soluzione light Romano, Regazzi, Cassis e Carobbio (era assente Merlini). Chiesa, Quadri e Pantani hanno votato no.Lorenzo Quadri posta sul suo profilo Facebook: «Ore 22:16: dopo sette ore e un quarto di dibattito (allucinante sequela di blabla autoreferenziali a beneficio dei media) ultimo voto (voto sul complesso) in Consiglio nazionale sulla NON concretizzazione del 9 febbraio. Come volevasi dimostrare, compromesso-ciofeca era e compromesso-ciofeca è rimasto. Volontà popolare, e Costituzione, prese a pesci in faccia. Nuova giornata nera per la democrazia in Svizzera». Gli fa eco Marco Chiesa: «nessuna preferenza indigena, nessun contingente e nessun tetto massimo grazie ai voti della sinistra, del PPD e del PLR. Poi non diteci che non è necessario inserire "Prima i nostri" nella nostra Costituzione ticinese perché i rappresentanti a Berna metteranno tutto a posto. Sono un privilegiato ho visto con i miei occhi come funziona il rispetto del volere popolare a Berna! Voglio proprio vedere cosa rispondono quelli che ci danno dei pinocchio in Ticino, meglio per loro calare un velo pietoso!».Marco Romano ha sostenuto la versione della Commissione ma non è del tutto soddisfatto. «22:02, dibattito iniziato alle 15.00, seduta parlamentare alle 08.00...siamo in dirittura d'arrivo. È la fine del primo tempo, questa Legge sarà ancora discussa dal Consiglio degli Stati e poi di nuovo dal Nazionale. Mi fa piacere, perché va assolutamente inaspriti Mettiamo da parte le facili polemiche e gli scontri partitici: anche a me questo progetto non soddisfa totalmente, è per questo che il PPD ha presentato tre emendamenti per inasprire il progetto e permettere alla Svizzera di gestire autonomamente l'immigrazione nel mercato del lavoro quando emergono problemi e distorsioni gravi».Marina Carobbio, coerente col suo voto, critica l'impostazione democentrista. «Dal dibattito parlamentare in corso a Berna sull’applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa risulta chiaramente come l’UDC fa promesse inapplicabili, proposte contraddittorie e soprattutto vuole lavoratori con meno diritti. Dopo aver promesso battaglia per i contingenti, fa proposte che allentano i contingenti per i permessi di corta durata. Nell’interesse dell’economia, sostengono, la manodopera va presa quando è necessario. Proposte queste che ci fanno ricordare il periodo degli stagionali, un triste capitolo della nostra storia. Ecco perché non dobbiamo farci illudere da proposte inapplicabili e votare No all’iniziativa “prima i nostri" lanciata dall’UDC ticinese». Tacciono invece Ignazio Cassis e Fabio Regazzi, mentre Roberta Pantani ha pubblicato solo un paio di foto, parlando di uno show in corso a Palazzo Federale. Fra chi esulta, vi è il sindacato UNIA, felice che non siano stati introdotti i contingenti.
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