Cronaca
27.09.16 - 10:400
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40
"Prima i nostri", è già scontro PS-UDC a Berna. «Non si può far altro che annullarla»
Il Consigliere Nazionale socialista Wermuth: «noi decidiamo qualcosa e due giorni dopo il Ticino vota il contrario!». Amstutz: «coi liberali vogliono un'élite a cui non importa del voto popolare»
BERNA - L'ultima parola su "Prima i nostri", si sa, toccherà a Berna. E cominciano a levarsi le voci di coloro che vorrebbero annullarlo.
Fra di essi, il Consigliere Nazionale socialista argoviese Cédric Wermuth. «Non è ammissibile che a Berna arriviamo alla conclusione che non è possibile adottare una preferenza indigena "dura", e un paio di giorni dopo il Ticino decide di adottarla lo stesso!», ha tuonato.
La decisione, a suo avviso, si scontra col diritto federale, come ha dichiarato al Blick. «Dunque il Parlamento non potrà fare altro che annullarla, dato che la politica estera viene gestita da Berna e visto che cozza con il principio della libera circolazione delle persone».
L'UDC nazionale, ad ogni modo, difenderà "Prima i nostri". Lo ha ribadito, sempre al Blick, Adrian Amstutz, denunciando come PS e PLR stiano cercando di «stabilire una dittatura delle élite, cui non importa nulla delle decisioni democratiche che non siano conformi alle loro idee».
Insomma, si potrebbe prospettare, di nuovo, un UDC contro tutti, o, visto in un altro modo, uno scontro fra difficoltà di applicazione e volere popolare. Come per il 9 febbraio: il fil rouge della politica svizzera, sia nazionale che cantonale, pare essere questo, al momento.