Cronaca
04.10.16 - 10:300
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17
La "LACuna" che fa discutere. «Perché non conduzione interna?» «E se va male, li mandiamo tutti a casa»
Valenzano: «ecco cosa succede a trascurare competenza, coerenza e credibilità», Buri: «c'è sempre un altro modo di vedere le cose». Rossi: «al PPD sarebbe bastato allearsi col PLR...»
LUGANO - Una seduta infuocata, poi rinviata a questa sera per capire come comportarsi, dato che al momento solo Patrizia Pesenti è eletta nel Consiglio Direttivo del LAC (assieme ai membri nominati d'ufficio, ovvero i Municipali Michele Foletti e Roberto Badaracco oltre a Lorenzo Sganzini): Giovanna Masoni è stata bocciata al secondo scrutinio, e servirà il parere della sezione degli enti locali.
Nel frattempo, si commenta via social.
«Un esempio di cosa succede se si trascurano valori come competenza, coerenza e soprattutto credibilità!», ha postato la capogruppo liberale
Karin Valenzano Rossi, ribadendo poi che «per il nostro Gruppo è stata una grande serata: uniti e compatti nel solco di quei valori a cui tanto teniamo ..... e non alle cadreghe, come invece ci accusa chi di valori e contenuti non ne ha!!!!».
Ironico
Fabio Schnellmann, «vi è stata una LACuna».
«Il gruppo PS è uscito dalla sala per rendere visibile la sua compatta non partecipazione alla nomina dei membri del LAC, appiattita da confronti puramente politici e strategici. Alla luce dei risultati delle votazioni di ieri sera, ma anche e soprattutto delle buffe e tentennanti manovre messe in atto per cercare un compromesso di fronte a controversi e inattesi risultati, la nostra posizione ci pare ulteriormente rafforzata. Nel consiglio direttivo del LAC devono entrare persone valide, competenti, indipendenti dagli sporchi e viziati giochi politici cui si è assistito. Perché la cultura, Lugano e i luganesi lo meritano», si legge in una lunga nota della sezione luganese del partito socialista.
«C'è sempre un altro modo di vedere le cose...», ribadisce la capogruppo
Simona Buri.
Non si è fatta attendere la risposta ai socialisti da parte del pipidino
Lorenzo Jelmini. «Solo una domanda però: chi ce l'ha messa la politica in questa situazione? Ossia, chi ha deciso che il CC di Lugano deve nominare i membri del CdA dell'Ente LAC??? Temo che tutti (PS compreso...) abbiamo preso questa decisione che oggi risulta errata...»
«Quasi tutti», ribadisce il comunista
Demis Fumasoli, che propone una soluzione alternativa: «questo ente (come tutti), semplicemente, non s'ha da fare... conduzione interna, come succede attualmente».
L'UDC non voleva nomine politiche, e
Tiziano Galeazzi non va per il sottile nel suo commento. «E alla fine abbiamo avuto ragione sin dall'inizio. Il potere in questo Cantone come nelle città, attira tanto quanto il miele con gli orsi. Una magra figura di fronte a tutta la cittadinanza. Uno squallido teatrino. Questa sera dovremmo riunirci al LAC per la seconda parte del CC, almeno saremo nella sala del teatro....ci calzerebbe a pennello. Su il sipario si va in scena. In ogni modo, vada come vada, entro la fine del mandato di prestazione (2018) il gruppo UDC valuterà la possibilità di "mozionare" l'articolo 8 e proporre un'altra formula per il Comitato Direttivo. Se non ci saranno risultati tangibili di crescita e indotto, (basta pesare quale deficit sulle spalle dei contribuenti) cercheremo di mandarli tutti a casa». Ovvero, se il LAC ottenesse dei risultati scadenti dal punto di vista finanziario, l'UDC tenterà di azzerare il Consiglio Direttivo.
Duro anche un altro socialista,
Martino Rossi, nel suo lungo post. «Nemmeno il Gigi di Viganello dopo tre bianchini (rubo la pittoresca espressione a Bruno Costantini) avrebbe saputo generare il caos del CC di Lugano che doveva nominare i membri del Comitato Direttivo del LAC. Borradori aveva dichiarato che il nome di Giovanna Masoni divideva, e quindi il Municipio proponeva Patrizia Pesenti (indicata dalla Lega) e Roberto Grassi (indicato dal PPD): i due hanno ricevuto meno della metà dei voti del CC (27 Pesenti, 20 Grassi). Complimenti, caro Marco, per il consenso creato attorno ai "tuoi" candidati! Ho letto poi il commento di un'amica del PPD cui dispiace la mancata nomina di Grassi. Eppure sarebbe bastato che il PPD accettasse la proposta del PLR di sostenere reciprocamente le due candidature. Data l'astensione annunciata di PS e Verdi (scelta debole, certo, ma chiara e trasparente) Grassi e Masoni sarebbero stati eletti con 27 voti (18 PLR + 9 PPD) e Pesenti avrebbe raccolto i 18 voti della Lega (eventualmente 21 con l'UDC). Ma il PPD ha preferito un'intesa sotto banco con la LT, che non ha retto alla prova del voto segreto chiesto proprio dalla LT! Bravi apprendisti stregoni, fidatevi di chi ha attaccato per 10 anni il progetto LAC, salvato dalla tenacia di Masoni e dall'appoggio di PLR, PS e PPD! Ma non è tutto. Il presidente del CC (un PPD) ha voluto una procedura in due turni, senza essere sicuro che fosse quella corretta. Nel turno eliminatorio sono prevalsi Pesenti e Masoni: due posti da occupare, due candidati eletti. Ma nel turno di "conferma" (?) Pesenti ha ricevuto più sì che no, e Masoni più no che sì. Ci si rimette ora alla valutazione della Sezione Enti Locali sulla procedura. Ma bravi, magari pensarci prima, no? Se poi la SEL confermasse la procedura, chi potrebbe ancora essere candidato per il seggio vacante? Magari Grassi sì benché eliminato al primo turno? E magari Masoni no perché "selezionata" al primo turno ma bocciata al secondo? Sarebbe un paradosso, ma anche questo scenario è possibile e si potrebbe andare ad un ricorso al Tribunale Amministrativo cantonale. Povero LAC e poveri noi; confidiamo nella solidità del direttore Gagnon e dei direttori artistici Franciolli, Rifici e Raymond: coraggio amici, la nave va e deve continuare ad andare!».
Dice (o meglio, posta) la sua anche
Nicola Schoenenberger, esponente dei Verdi: «Lugano vede le cose in grande ma poi puntualmente inciampa sulle proprie limitatezze. Il LAC ha lo statuto di ente autonomo, ma è ormai un' appendice politica utilizzata dai partiti per sgambettarsi a vicenda. Il Municipio non è stato in grado di proporre strateghi del settore che assicurerebbero il raggiungimento degli obiettivi: posizionare il LAC come centro di competenza per l'arte e la cultura a livello internazionale».
Altri commenti, sicuramente, arriveranno in giornata...