ticinolibero
Cronaca
04.11.16 - 18:440
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17

Presidio alle Officine, c'è anche il PS. «Servono chiarezza e trasparenza»

L'ormai famoso opuscolo non è piaciuto neppure ai socialisti. «Ci sono in gioco persone vere con competenze professionali, delle famiglie e un tessuto sociale e economico radicato in Ticino»

BELLINZONA - Su Facebook, Matteo Pronzini si dichiara sempre più convinto che le FFS desiderino chiudere le Officine di Bellinzona, tagliando molti posti di lavoro. Il tema è caldo, e al presidio a favore dello storico stabilimento bellinzonese previsto durante la visita del CEO Meyer si aggiunge anche il Partito Socialista. Dopo il PPD, in una nota odierna anche i socialisti si sono espressi in modo critico riguardo l'opuscolo pubblicato qualche giorno fa dalle Ex Regie. «Le FFS hanno distribuito un opuscolo, intitolato “Visioni e apparizioni in Ticino”, che ha suscitato delle vive e giustificate reazioni trasversali. Il PS ritiene che il contenuto di questo fascicolo sia una provocazione inutilmente gratuita, inaccettabile dal punto di vista di una regione, del Canton Ticino, della sua popolazione e per le maestranze delle Officine. Si tratta di un atto veramente poco consono per un’azienda come le FFS, il cui capitale azionario è detenuto dalla Confederazione e che appartiene dunque ai cittadini svizzeri», si legge. «Il Partito Socialista afferma soprattutto una critica di principio: gli accordi sottoscritti, la situazione attuale e il futuro incerto delle Officine di Bellinzona esigono che le FFS stabiliscano un rapporto di chiarezza e trasparenza per cui i progetti futuri, invece di un opuscolo, facciano l’oggetto di una comunicazione e d’informazioni alla popolazione serie, chiare ed esplicite sulla base delle quali si possano stabilire delle discussioni costruttive». Gli accordi stabiliti dopo lo sciopero del 2008 non vanno cancellati, anzi «l’interesse di una regione intera, della sua popolazione e l’impegno delle istituzioni ticinesi che hanno studiato la possibilità di creare un Centro di competenze in materia di trasporto e mobilità ferroviaria esigono quindi che la visita del direttore delle FFS in Ticino sia accompagnata da un progetto comprensibile, trasparente e chiaro. In gioco non ci sono dei fantomatici personaggi di atti comunicativi che è necessario evitare, ma persone vere dotate di competenze professionali, delle famiglie, un tessuto sociale ed economico profondamente radicato nel nostro Cantone». Per cui, «in occasione della presenza del direttore delle FFS Andreas Meyer, martedì prossimo 8 novembre, a partire dalle 17.45, è stato organizzato un presidio di protesta alla stazione di Bellinzona. Il Partito Socialista sarà presente e invita i Ticinesi che hanno a cuore la tutela dei posti di lavoro alle Officine di Bellinzona a parteciparvi».
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