ticinolibero
Cronaca
13.01.17 - 19:350
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17

Tuto Rossi, «sulla Casa Anziani Balerna ecco le domande che tutti i ticinesi vorrebbero fare»

L'avvocato invia una lettera aperta a Beltraminelli e a Pagani, chiedendo se il direttore e la capo cure «si trovano al posto giusto. Sono preoccupato perché le autorità nascondono la sporcizia sotto il tappeto»

BALERNA - Questa sera, alla Casa Anziani di Balerna si svolgerà una serata informativa aperta ai parenti, in cui la direzione dirà la sua sul secondo troncone di inchiesta per maltrattamenti. Tuto Rossi è preoccupato: nei giorni scorsi è rimbalzata la notizia che coloro che avevano denunciato il caso, poi allontanati (mentre le tre persone che sono state accusate sono tutt'ora al loro posto), non potranno partecipare alla serata. In seguito a ciò, ha scritto una lettera aperta a Paolo Beltraminelli e al sindaco di Balerna Luca Pagani. «È evidente che di fronte a questi fatti non si può non chiedersi se il direttore Luca Jannett e alla responsabile delle cure Luana Zucchetti possono rimanere al loro posto, e che risulta molto goffo il tenteativo dell’autorità di organizzare una riunione chiusa per calmare i parenti degli ospiti visibilmente agitati.   Le domande poste nella mia lettera sono infatti quelle di tutti i ticinesi, che aspettano risposte e fatti concreti. E ciò senza criminalizzare né insultare nessuno, ma nella convinzione che la protezione dei nostri anziani è anziani è un fatto troppo importante per essere lasciato in mano a un Municipio e a un direttore», constata Rossi. Ecco la lunga missiva: «Onorevole Sindaco, Onorevole Beltraminelli, l'argomento è difficile e la mia intenzione non è quella di mettere in cattiva luce delle persone, tantomeno le nostre autorità. Tuttavia come la maggioranza dei ticinesi sono preoccupatissimo del trattamento riservato agli ospiti della casa per anziani di Balerna. Ma sono ancora più preoccupato dell'atteggiamento delle autorità che minimizzano e danno l'impressione di volere scopare la sporcizia sotto il tappeto il più presto possibile. Intervistato da Teleticino, il Sindaco ha negato la possibilità di partecipare all'incontro di venerdì sera agli infermieri che hanno avuto il coraggio di testimoniare davanti al Ministero pubblico, e che guarda un po' sono stati allontanati. Il Sindaco ha affermato che bisogna voltare pagina e parlare del futuro. Purtroppo la vicenda dei maltrattamenti non è il passato ma è ancora il presente. La prima domanda è questa; il Direttore Luca Jannett e la responsabile delle cure Luana Zucchetti intendono presentare le loro scuse ai parenti degli ospiti visto che i maltrattamenti si sono svolti nella casa per anziani di cui avevano e hanno la responsabilità? Cominciamo dai maltrattamenti. C'è innanzitutto l'atto di accusa 12 maggio 2015 che rinvia a processo una assistente di cura per avere dal 2008 al 2011. - tirato pugni in testa almeno una decina di volte a un'anziana con difficoltà di deambulazione - tiratole con forza i capelli intrisi di lacca con spazzolate dolorose fino a farla urlare dal dolore - costrettala a smettere di sorridere e di guardarla urlandole frasi intimidatorie quali "che c---o ridi", "che cosa guardi" - prendendola di peso e buttandola sul letto costringendola a subire spostamenti dolorosi né voluti né necessari - ficcato in bocca un cucchiaio a una paziente inferma e lasciandocelo dentro mentre la derideva con frasi tipo "se vuole può muovere le mani", almeno in una decina di occasioni - messole in bocca una lavette sapendola incapace di muovere le mani, almeno in una decina di occasioni - schiacciato il viso dell'ospite con un cuscino fino a farla diventare paonazza almeno in quattro occasioni (per me è tentato omicidio, n.d.r.) - messole in bocca guanti di lattice (!!!!) almeno in quattro occasioni - spostata con violenza sul letto costringendola a subire trattamenti dolorosi - durante la svestizione di un altro ospite almeno in dieci occasioni afferratolo di peso dalla carrozzina infilandogli un braccio sotto il sedere e l'altro sotto l'ascella gettandolo sul letto dandogli strattoni dolorosi noncurante dell'immobilizzazione degli arti, e costringendolo a bestemmiare, "circostanza quest'ultima che la divertiva" - impennato la carrozzina andando a urtare intenzionalmente contro i muri al fine di indurlo a bestemmiare "circostanza quest'ultima che la divertiva" - a un'altra ospite ancora, trascinandola di forza dalla sala da pranzo alla camera da letto e viceversa - a un'altra ospite semiparalizzata incurante dell'immobilizzazione del braccio sinistro, spostata con forza costringendola a subire spostamenti dolorosi almeno in quattro occasioni - davanti a due pazienti costretti sulla sedia a rotelle sapendoli immobilizzati costrettoli in almeno una quindicina di occasioni a tollerare i suoi atteggiamenti "consistenti nel palpeggiarsi i seni rivolgendogli la parola in modo sensuale e chiedendogli se volevano toccarla" - a quattro o cinque altri ospiti usato violenza e minaccia strattonandoli e urlando loro frasi quali "non rompere i coglioni", "non rompere le palle", "che cazzo vuoi" - e dulcis in fundo minacciato pesantemente la giovane stagista che aveva avuto il coraggio di denunciarla. Insomma avete avuto in casa per anni e anni una torturatrice e quindi la domanda sorge spontanea: voi dove eravate? Io ci credo che voi signor Janett e signora Zucchetti non avete mai visto nulla. Non voglio sottovalutare la difficoltà del vostro lavoro, anche se a dire il vero la casa per anziani di Balerna è una struttura piccola che non dovrebbe essere difficile controllare. Ma se non avete visto nulla, siete sicuri che non sia meglio che cambiate mestiere? Che garanzie date venerdì sera i parenti degli ospiti che non sarete ciechi anche in futuro? E come mai, quando la giovane stagista impaurita vi ha raccontato delle minacce subite dalla torturatrice, ve ne siete lavate le mani? Al Sindaco sono costretto a chiedere: come mai quando il Municipio è finalmente stato avvisato di ciò che capitava nella casa per anziani, vi siete limitati a consigliare alla torturatrice di dimissionare alla chetichella dopo una mini-inchiesta amministrativa, invece di denunciare i fatti al Ministero pubblico come vi impone la legge? Non sono io, ma è la stessa commissione di vigilanza sanitaria che 2 anni dopo nel 2013 vi ha mosso questa pesante accusa. Al Consigliere di Stato Beltraminelli chiedo: le 5 stagiste, assistenti di cura e infermiere che hanno avuto il coraggio di denunciare e che sono state oggetto mobbing e allontanate non dovrebbero essere aiutate a trovare un nuovo posto di lavoro, e magari premiate con un riconoscimento, invece di essere lasciate in disoccupazione? Inoltre: il Ministero pubblico sta ancora conducendo un'inchiesta per maltrattamenti agli anziani contro un infermiere e due assistenti di cura che però non avete ritenuto di sospendere cautelativamente (e pensare che il Municipio di Bellinzona ha sospeso cautelativamente una maestra che ha gettato un quaderno in faccia a un allievo, una sola volta). Infine, testimonianze del vostro personale davanti alla polizia cantonale riferiscono di fatti che fanno rabbrividire: nel vostro centro per anziani c'è un signore "che passava tutta la giornata legato al calorifero. O meglio lui era in carrozzina con un tavolino davanti e la carrozzina che era legata al calorifero. Lui aveva anche una pettorina che lo teneva legato alla sedia, con questa non poteva spostarsi. Appena vi era tempo di portarlo a camminare, perché lui camminava ancora, lo si faceva, altrimenti restava lì. Di notte era anche contenuto, aveva una cintura di contenzione che lo teneva a letto e oltre a questo anche le sbarre a letto". Non so se questo signore legato come un salame giorno e notte faceva sogni d'oro. Dopo aver letto queste testimonianze, io no. Non so voi. Mi piacerebbe che mi invitaste per sentirvi rispondere a queste domande che a dire il vero frullano nella testa di ogni ticinese. Ma se non affronterete questi temi, difficilmente la vostra resipiscenza potrà risultare credibile».
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