Cronaca
11.03.17 - 18:040
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40
Chiusura delle dogane, "un'altra scelta unilaterale. Svizzera, non siamo d'accordo!"
Il sindaco di Cremenaga e un consigliere provinciale varesino si fanno portavoci dello scontento in merito alla chiusura, per sei mesi, di tre valichi secondari dalle 23 alle 5
VARESE - La chiusura di tre valichi secondari, che partirà come esperimento il primo d'aprile per sei mesi, non piace in Italia. In particolare, non piace il fatto che la scelta sia stata unilaterale da parte della Svizzera.
Ieri era stato il sindaco di Cremenaga, dove verrà chiusa dalle 23 alle 5 una dogana, a farsi sentire. “Prendo atto della chiusura unilaterale da parte delle autorità Svizzera del valico di Cremenaga a partire da aprile 2017, ma restano tutte le perplessità e le problematiche che ho già evidenziato mesi fa, e anche una certa amarezza", ha detto Domenico Rigazzi, che già in passato si era scagliato contro il "populismo leghista".
A suo dire, lasciando aperto il valico di Fornasette e Palone non avrebbe senso.
"Sono un sindaco abbastanza contrariato per non dire altro perché le Istituzioni italiane lasciano quasi sempre da soli i sindaci dei piccoli comuni che devono lottare con fatica per soddisfare le esigenze e le richieste quotidiane dei cittadini",. ha aggiunto: le sue rivendicazioni, infatti, inviate a svariati enti della Provincia di Varese, sono rimaste inascoltate. "Ribadisco il mio no alla chiusura del Valico di Cremenaga e chiedo di nuovo che le Autorità italiane diano delle risposte precise a questa presa di posizione da parte della Svizzera”. Una scelta che ritiene unilaterale e inutile.
Questa mattina tramite la stampa anche il consigliere provinciale varesino Paolo Bertocchi si è espresso sulla vicenda. "La chiusura notturna stabilita dalle autorità svizzere, seppure sperimentale, è l’ennesimo caso di decisione unilaterale che non possiamo condividere". A dare più fastidio è, a suo dire, la mancanza di comunicazione di una decisione che penalizzerà i lavoratori.