Cronaca
13.05.17 - 17:300
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17
Bertoli, "a Lugano è successo qualcosa di pericoloso per il nostro concetto di libertà". Righini: "gravissimo soccombere a queste intimidazioni"
Consigliere di Stato e presidente del Partito socialista preoccupati. "In nome della sicurezza non si deve rinunciare a uno spettacolo". "I naziskin decidono cosa è bene e cosa è male: ma ho fiducia nella Polizia"
LUGANO - La sinistra è stata fortemente colpita dall'episodio, ovvero le minacce dei naziskin, poi rivendicate da una sedicente Associazione Nuova Destra, che ha portato alla cancellazion del concerto del rapper Bello Figo.
Oltre agli interventi, anche istituzionali, di cui vi abbiamo parlato in un articolo precedente (vedi suggeriti), anche il Consigliere di Stato e il presidente del Partito Socialista hanno voluto dire la loro su Facebook.
Manuele Bertoli è molto preoccupato per il concetto di libertà in Ticino. Ecco le sue parole:
"In un Paese libero non è mai opportuno annullare una manifestazione per paura di qualche estremista. A maggior ragione se l’estremismo è in qualche modo di carattere politico e punta ad inibire l’espressione libera di idee, che possono anche non piacere, ma che restano libere e devono poter essere liberamente espresse.
Le minacce anonime sono spesso solo fanfaronate (qualche esprienza l’ho fatta) e, se non vanno sottovalutate, certamente non vanno subite. In nome della sicurezza non si deve rinunciare a poter vedere uno spettacolo innocuo, ma semmai bisognerebbe poterlo vedere in santa pace. A Lugano è accaduto qualcosa di pericoloso, non per le persone minacciate, ma per il nostro concetto di società libera".
Va giù ancor più duro il suo presidente, Igor Righini, che posta un lungo messaggio:
"Quando una lettera anonima di un gruppo di teste rasate d'estrema destra neonazista fa paura al punto tale dal chiudere un locale. Al di là dai contenuti proposti dal concerto e dalle provocazioni del noto rapper di cui ognuno può farsi l'opinione che preferisce, è gravissimo soccombere a queste intimidazioni che ledono le nostre libertà sociali ed individuali.
Di questo passo cosa ci possiamo aspettare in futuro?
Rovesciando la frittata, in altre parti della Svizzera i concerti di noti esponenti della destra estrema sono stati addirittura autorizzati e la polizia ha vigilato a che si garantisse l'ordine all'esterno della sala senza batter ciglio sui contenuti xenofobi proposti.
In questo caso tutto ticinese i naziskin gettano l'agenda del fine settimana e stabiliscono cosa è bene e cosa è male. Un invito a nozze agli esponenti nazisti per perseguire con soddisfazione nell'intimidazione e nell'opera di censura che ricorda i tempi in cui orde di camice nere fracassavano tutto quello che non rientrava nelle loro dottrine.
Ho fiducia nelle forze di Polizia del nostro Paese e conto su di loro affinché queste frange degenerate vengano tradotte in giustizia".
Insomma, quanto accaduto non verrà dimenticato in fretta.