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Cronaca
31.05.17 - 22:360
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40

Regazzi si ispira all'Australia, "facciamo in modo che chi è condannato per pedofilia non possa proseguire all'estero: via il passaporto!"

A poche ore dalla notizie dell'intenzione del governo australiano, il Consigliere Nazionale pipidino ha presentato una mozione al Consiglio Federale

BERNA - Oggi il governo australiano ha presentato una misura che volta a ritirare il passaporto a chi si macchi del reato di pedofilia. Una misura che ha subito fatto il giro del mondo, e in molti si sono chiesti se può essere applicabile anche in Svizzera.

Fabio Regazzi ha apprezzato l'idea, ed ha agito immediamente: "Detto fatto!", ha scritto sul suo profilo Facebook, annunciando di aver depositato al Consiglio Nazionale una mozione che riprende questa misura decisa dal Governo australiano. "È ora e tempo che anche la Svizzera faccia la sua parte!".

Il testo incarica "il Consiglio federale a adottare le necessarie modifiche legislative affinché ai cittadini svizzeri condannati per reati di pedofilia (in part. giusta l'art. 187 CPS) venga ritirato il passaporto in modo da impedire che possano recarsi all'estero".

"Tutti conosciamo il triste, gravissimo e odioso fenomeno, purtroppo in costante crescita, dei pedofili condannati nel proprio Paese (spesso in quelli occidentali) che vanno ad alimentare il turismo del sesso con minori, soprattutto nei Paesi del sud-est asiatico. Grazie a questa scappatoia le persone condannate per simili reati hanno la possibilità di recarsi all'estero a commettere nuovi abusi, approfittando delle condizioni favorevoli che vi trovano (povertà, corruzione, tolleranza delle autorità, ecc.)", spiega Regazzi.

"Siamo consapevoli che è estremamente difficile contrastare un simile fenomeno, ma questo non deve essere un pretesto per rimanere a guardare. È venuto il momento di agire e in questo senso l'Australia ha indicato una possibile soluzione; il governo di Canberra ha infatti presentato una proposta di legge che consentirà alle autorità competenti di revocare il passaporto ai pedofili che verranno condannati per abuso su minori. Si tratta ovviamente di una misura di restrizione della liberà personale molto incisiva, ma del tutto giustificata dalla gravità del reato in questione e soprattutto per tutelare le potenziali giovani vittime in quei Paesi dove sono ancora più vulnerabili che da noi", prosegue.

"Anche la Svizzera, dalla quale ogni anno diversi pedofili partono all'estero per soddisfare le proprie perversioni sessuali, può e deve fare qualcosa. Le revoca del passaporto non risolverà il problema alla radice, ma rappresenta sicuramente un provvedimento utile e praticabile. Con la presente mozione si tratta di accettare il principio della revoca del passaporto; in seguito occorrerà definire le condizioni per l'applicazione di questo provvedimento, ad esempio limitandolo solo a reati di una certa gravità, eccetera".

E i suoi amici sul social lo applaudono.
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