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Cronaca
16.06.17 - 12:300
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17

Una telefonata, un falso nipote, 50mila franchi. Attenzione alla truffa, dopo tre anni un nuovo caso in Ticino

La Polizia avvisa una volta ancora sulle modalità con cui avviene. Gli anziani vengono convinti da uno sconosciuto, che si finge parente, a dare ingenti somme di denaro. Ecco cosa fare in caso sospetti

 LUGANO  - "Pronto, nonna? Non ti ricordi di me? Sono tuo nipote... Senti, avrei bisogno di un favore... sì, certo, ma è urgente... ho solo poche ore. Grazie!". E la signora anziana, che sino a pochi mnuti prima di ricevere la telefonata non ricordava di avere un nipote, o quanto meno aveva dimenticato la persona dall'altro capo della cornetta, va in banca a prelevare la somma richiesta, ingente, per poi consegnarla a una persona che, anche vista in volto, non le ricorderà nulla. Infatti, non è affatto un suo parente, bensì uno sconosciuto.

In Ticino è tornato il "falso nipote". A maggio, infatti, si è verificato un caso nel Luganese. Erano tre anni che nel nostro Cantone non avvenivano truffe di questo genere. 

Come riprotato nel dialogo, di fantasia, in apertura di articolo, uno sconosciuto ha contattato al telefono la vittima fingendosi un conoscente. Ottenuta la necessaria fiducia alla vittima ha chiesto una somma di poco inferiore a CHF 50'000.- per motivi, a suo dire, urgenti.

La vittima si è dunque recata presso la sua banca e, malgrado gli avvisi e avvertimenti degli impiegati sulla possibilità di trovarsi confrontata con una truffa del falso nipote, è riuscita a prelevare il denaro che poco ha consegnato ad uno sconosciuto giunto nei pressi della sua abitazione. Insomma, in banca hanno provato a dissuaderla, ma evidentemente l'uomo, spacciatosi questa volta per conoscente e non per nipote, è stato convincente.

La Polizia cantonale ricorda come questo genere di truffa non sia mai cessato. Gli autori continuano imperterriti ad operare in tutta la Svizzera e a titolo generale nel presente anno (2017) sono già state messe a segno 22 truffe per un importo complessivo di poco inferiore a CHF 800'000.-, mentre nel 2016 le truffe consumate si sono assestate alla ragguardevole cifra di 73 per un danno totale di oltre CHF 3'000'000.-.

Con l'obiettivo di mantenere alta la guardia in particolare in questo periodo dell'anno, dove si registra generalmente un incremento di tentativi di questo genere di truffe.

La vittima viene contattata telefonicamente da una persona che, dopo averle carpito abilmente informazioni riguardanti la sua sfera privata, si fa passare per un nipote od un parente lontano che vive altrove e non vede da diverso tempo. Una volta stabilito questo legame palesano l'impellente bisogno di denaro per concludere un affare che altrimenti sfumerebbe. Mettendo una grossa pressione legata allo scarso tempo a loro disposizione (poche ore per concludere la trattativa) cercano di spingere la vittima ad effettuare immediatamente un prelevamento che è sempre di una certa entità (diverse migliaia di franchi) o a farsi consegnare gioielli, ori e preziosi.

Ecco cosa consiglia, nel caso accada, la Polizia: per prima cosa, diffidare d'improvvisate telefoniche. Non farsi mettere fretta nel prendere decisioni e valutare attentamente la situazione e nel limite del possibile effettuare di persona telefonate di verifica.
Non bisogna farsi scrupoli a palesare dubbi sulla situazione con l'interlocutore e non si deve accettare che siano terze persone a ritirare il denaro.

Si invitano pure familiari, parenti e curatori ad informare verbalmente e dettagliatamente gli anziani su questo tipo di truffe e sui consigli per poterle riconoscere ed evitare.

Inoltre, è importante avvisare tempestivamente la Polizia cantonale allo 0848/25.55.55.

Si invitano infine eventuali vittime di fatti avvenuti negli scorsi giorni, che non hanno ancora sporto denuncia, a pure contattare immediatamente la Polizia cantonale.
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