Cronaca
03.09.17 - 14:300
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40
"È come se si potesse pagare anche la morte. Non era malato terminale, poteva guarire!". L'indignazione del sindaco di Albavilla contro la Svizzera
Giuliana Castelnuovo ha ricevuto in Municipio la lettera del 62enne che spiegava come desiderava essere sepolto. "Era il frutto di una mente conscia di quello che stava per andare a fare". Forse la morte dell'anziana madre è stata il colpo di grazia. "Ma si stava curando..."
ALBAVILLA - Il caso dell'ingegnere 62enne che ha ricevuto la dolce morte a Zurigo per depressione ha indignato il sindaco del suo paese, Albavilla, che è venuta a sapere dell'accaduto solo quando ormai l'uomo era già morto.
"Lo scorso lunedì in municipio è arrivata una sorta di lettera-testamento di questo signore. C’era scritto che il sabato prima aveva provveduto al suicidio in un centro di Zurigo. Abbiamo immediatamente avvisato i carabinieri di Erba", racconta indignata al Caffé Giuliana Castelnuovo. L’uomo chiedeva di essere sepolto a fianco del fratello.
Il sindaco lo descrive come una persona schiva, che viveva aiutata da alcune badanti che si erano prese cura anche dell’anziana madre, deceduta lo scorso anno. “Nella lettera era molto lucido. È stata frutto di una mente organizzata, precisa, conscia di quello che andava a fare”.
Ma la donna non si capacita, e accusa la Svizzera: "Sono indignata con la Svizzera che acconsente il suicidio anche a chi non è malato terminale. È come se si potesse pagare anche la morte. Quel signore poteva guarire, era depresso, ma si stava curando. Non aveva una patologia grave, non era handicappato o malato terminale...".
Un caso, come già detto, che non mancherà di far discutere.