Cronaca
03.04.18 - 12:080
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:51
Picasso, lo Street Food, i salvagenti a Locarno: Pasqua positiva in Ticino. "Basta dipendere dalla meteo!"
Soddisfatti gli addetti ai lavori, nonostante Massimo Suter prevedeva un weekend catastrofico. Gli hotel di città si sono riempiti per circa l'80% della loro capienza, si sono fermati al 60% quelli delle Valli, ma a esultare sono anche i ristoranti, che hanno vissuto due ottime giornate
BELLINZONA – Alla fine, gli alberghi ticinesi per Pasqua sono stati pieni per l’80% della capienza, quanto meno nelle città, mentre nelle valli ci si è fermato al 60%. Ma in fondo, meno peggio del previsto.
Secondo Lorenzo Pianezzi, presidente di Hotellerie Suisse Ticino, interpellato da La Regione, i fattori che facevano sì che gli albergatori, o quanto meno il 57% di essi, fosse abbastanza pessimista, erano noti: la Pasqua bassa e la molta neve, che hanno fatto optare per lo sci. Non c’è però preoccupazione, “torneremo a crescere nel 2019, con la ripresa di alcuni eventi come il congresso sui linfomi maligni e gli Harley Days, senza dimenticare l’apertura della galleria di base del Ceneri nel 2020”.
Uno dei grossi problemi del Ticino è l’essere associato, per gli svizzero tedeschi, al sole (pensiamo al termine Sonnestube). “Mi piacerebbe che il Cantone riuscisse a mettersi alle spalle questa sorta di meteropatia”. Bisogna, insiste Pianezzi, far capire che c’è altro da fare, come visitare il LAC con l’esposizione dedicata a Picasso (che ha dato una mano a Lugano, come viene spiegato dal direttore dell’Hotel International au Lac di Lugano Roberto Schmid ,al Corriere del Ticino, così come lo Street Food), o visitare l’installazione di Locarno.
Massimo Suter di GastroTicino era stato molto pessimista, vedi suggeriti, ma invece riconosce che Pasqua e Pasquetta sono stati due ottimi giorni per la ristorazione.
Sconti? No, i prezzi rimangono abbastanza alti per Pasqua. Concordano tutti gli operatori: non è il momento di abbassarli. Dunque, il Ticino sorride. Poteva andare molto peggio, insomma.