Cronaca
19.04.18 - 14:590
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17
Frontaliera alla casa anziani di Bellinzona, questa volta ha vinto il... Prima i migliori. Le competenze della donna sono infatti eccellenti. "E dal 1° marzo è domiciliata in Ticino"
Il Municipio ha risposto alle domande leghiste, presentando le credenziali della donna assunta come capo struttura, preferita a 6 persone (le uniche idonee su 18 che avevano concorso), e precisa come i lavoratori da oltre frontiera sono pochi. "Abbiamo dovuto assumere 180 persone, e sono tutte indigene o con permessi B o C"
BELLINZONA – È vero, è stata assunta una frontaliera come nuova responsabile della struttura della Casa anziani comunale di Bellinzona in Piazza Mesolcina, però aveva qualifiche superiori alla media, con molti studi ultimato e caratteristiche ottimali. Inoltre, si sta attivando per trasferire il domicilio nel Bellinzonese e i lavoratori non residenti sono davvero pochi.
È il sunto della risposta del Municipio bellinzonese alle domande dei leghisti sul caso. “Bellinzona ha vissuto, negli ultimi 18 mesi, un’evoluzione unica e probabilmente irripetibile per quanto attiene al settore socio-sanitario. Infatti in un periodo così breve, con lo scioglimento del Consorzio Casa per Anziani del Circolo del Ticino e la nascita della Nuova Bellinzona, sono state riunite sotto un unico cappello ben quattro strutture. A seguito di ciò con l’apertura della Residenza Pedemonte, avvenuta nell’ottobre del 2016, come pure con la nascita del Centro Somen (febbraio 2017), si è reso necessario l’assunzione di oltre 180 nuovi dipendenti ai quali si è fatto capo a solo personale indigeno oppure domiciliati con permesso B o C”, si legge.
Anzi, i frontalieri di per sé sono un numero esiguo. “Presso gli Istituti per anziani della Città, composti da oltre 360 dipendenti, solamente 12 persone sono in possesso dello statuto di frontaliere e più precisamente: 10 persone presso la Casa anziani di Sementina (tutti assunti dal precedente Consorzio Circolo del Ticino di Sementina) rispettivamente 2 persone presso le due strutture di Bellinzona (una assunta con l’apertura della Casa 25 anni fa e la seconda oggetto di questa interpellanza)”. Per fare un paragone, a Mendrisio sono il 26%.
Per quanto appunto concerne la donna, “ha grande esperienza nella conduzione e gestione del personale dei servizi sanitari in Ticino. Infatti dopo la sua formazione infermieristica conseguita dal 1981 al 1984, la candidata ha intrapreso una lunga carriera professionale e di perfezionamento specialistico, svolta tutta nel Canton Ticino (dunque per ben 33 anni!), in differenti ambiti, dall’acuto, al riabilitativo, alla lungodegenza, occupandosi di tutto quanto attiene al ruolo gestionale (dall’organizzazione, alla gestione, alla formazione, alla progettualità e al coordinamento con gli altri settori interni alle strutture). Non da ultimo dal 2015 era docente di riferimento presso la SUPSI e la stessa è stata contattata direttamente dalla SUPSI per fare da referente per le tesi di diploma DAS in Gestione Sanitaria”, oltre che una lunga fila di diplomi (non li elenchiamo) e una “plus valenza”, prosegue il Municipio.
Al concorso si sono presentate 18 persone, di cui solo 6 sono risultate idonee. Non tutti avevano però il famoso diploma “MAS in Gestione sanitaria, erano disposti a conseguirlo entro 3 anni. La scelta è tuttavia caduta sull’attuale Capo struttura per le ragioni già riportate al p.to 1 e meglio: per l’indiscussa esperienza nel settore specifico (condizione richiesta dal bando di concorso) e per il fatto che la stessa aveva già conseguito tutti i diplomi richiesti”. Fra chi si è presentato e faceva già parte dell’organico, solo due ne erano in possesso.
Dunque, sono state le competenze a vincere. “Da ultimo, ma non di meno rilievo, giova infine ricordare che per quanto concerne il futuro domicilio della nuova Capo struttura lo stesso è già stato oggetto di discussione in occasione del suo ultimo colloquio di selezione. Infatti in quell’occasione la candidata confermava nuovamente la volontà, già manifestata precedentemente nella sua lettera di presentazione, di voler trasferire il proprio domicilio nel Cantone Ticino; iter che si è poi concretizzato opportunamente presso l’Ufficio Stranieri di Bellinzona per quanto concerne la modifica di categoria del proprio permesso e dei connessi aspetti amministrativi pertinenti mentre, per quanto riguarda l’aspetto logistico, la residenza è già stata trasferita a decorrere dal 1° marzo 2018 in un quartiere della Nuova Bellinzona”.
Si potrebbe dire, in questo caso, non Prima i nostri, ma Prima i… migliori, o meglio, i più referenziati.