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Cronaca
30.05.18 - 16:330
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17

Parco Nazionale, il Governo precisa: "non è intenzione del Cantone forzare i comuni ad aderire. Se tutti dicono sì, la Confederazione deve decidere l'attribuzione per 10 anni"

C'è grande discussione attorno alla votazione che avverrà il 10 giugno. "Il Parco sarebbe costituito da due zone, in quella periferica non cambierebbe nulla, non vi sarebbe nessuna restrizione di utilizzazione rispetto a quelle attuali. Ma tutti i comuni devono essere d'accordo, ne basta uno per far saltare tutto"

BELLINZONA - Il Consiglio di Stato, in vista dell’imminente votazione popolare del 10 giugno 2018 che avrà luogo nei Comuni del candidato Parco nazionale del Locarnese, intende precisare alcuni aspetti del progetto e fare chiarezza su determinati argomenti emersi nel recente dibattito pubblico.

Il Consiglio di Stato, come pure l’Ufficio federale dell’ambiente, ritiene che la regione e il progetto Parco nazionale del Locarnese dispongono di un alto potenziale per la creazione del primo parco nazionale ai sensi della nuova legislazione sulla protezione della natura e del paesaggio. Da un lato il territorio del candidato parco custodisce un capitale comune di interesse nazionale, ricco di beni naturali, paesaggistici, culturali e tradizionali. D’altro lato il parco nazionale rappresenta sicuramente uno strumento di promozione economica, di attrattiva turistica e, più in generale, di rilancio socioeconomico e di sviluppo sostenibile della regione.

La creazione del Parco nazionale del Locarnese è un processo che ha richiesto molto tempo e un lungo e complesso lavoro di negoziazione per costruire un progetto condiviso tra autorità federali, cantonali ed ente responsabile del parco, al fine di conciliare al meglio i requisiti legali e le esigenze delle comunità locali. Ciò premesso, il Consiglio di Stato ritiene necessario precisare i seguenti punti. 

Il ruolo del Cantone 
Il Cantone verifica le basi legali del parco, ne fissa i requisiti geografici, gli obiettivi e le regolamentazioni negli strumenti pianificatori cantonali. Partecipa, inoltre, al finanziamento del parco nelle varie fasi e trasmette alla Confederazione la domanda di attribuzione del marchio “parco nazionale”.

Le basi giuridiche del parco
Le basi legali federali (Legge sulla protezione della natura e del paesaggio, Ordinanza sui parchi d’importanza nazionale) costituiscono un quadro generale che deve essere adattabile alle caratteristiche e alle esigenze delle regioni che si candidano per diventare parco. L’applicazione diretta delle regole e la messa in opera degli obiettivi del parco avvengono nell’ambito del diritto cantonale e comunale. Concretamente, nel caso del Parco nazionale del Locarnese, ciò è garantito a livello di Piano direttore cantonale con un aggiornamento della Scheda P5, con l’adozione di un piano di utilizzazione cantonale per le zone centrali e con la Carta del parco. Questi tre strumenti coordinati sono definitivi e a disposizione della popolazione per la votazione del 10 giugno 2018. In seguito, la Confederazione potrà decidere se attribuire o meno il marchio “parco nazionale” per un periodo di 10 anni, ma non potrà modificare le disposizioni contenute negli strumenti del diritto cantonale e comunale.

Le zone del parco nazionale Il progetto
Parco nazionale del Locarnese è costituito da una zona centrale e da una zona periferica che normalmente la circonda. La prima, che è suddivisa in più aree distribuite sul territorio del parco, determina dei vincoli e delle restrizioni di utilizzo che sono definiti nel piano di utilizzazione cantonale e nella Carta. Non esistono e non sono previste altre zone (cuscinetto o di transizione) tra la zona centrale e la zona periferica per il Parco nazionale del Locarnese. In caso di approvazione del parco non saranno nemmeno istituite zone di tranquillità per la fauna selvatica all’interno del suo perimetro.

Nella zona periferica non cambia nulla
Secondo la legislazione sui parchi e soprattutto in base al Piano direttore cantonale, la zona periferica di un parco nazionale non determina nessuna restrizione di utilizzazione rispetto a quelle attuali. Pertanto in questa zona del parco si applicano le procedure pianificatorie, edilizie e di autorizzazione già oggi in vigore. La valorizzazione e la promozione dell’uso sostenibile delle risorse è perseguita mediante una politica di incentivi concordata con gli enti. 

Esito della votazione, criteri per ottenere il riconoscimento del marchio
L’esito della votazione popolare del prossimo 10 giugno sul Parco nazionale del Locarnese sarà determinante per la realizzazione di questo progetto per i prossimi 10 anni. Ciò sarà naturalmente possibile se la popolazione dei Comuni coinvolti aderirà al parco. In caso di mancata adesione da parte di uno o più Comuni, Confederazione, Cantone ed ente responsabile del parco dovranno valutare se saranno ancora soddisfatti i requisiti territoriali richiesti dalla legislazione federale per l’ottenimento del marchio “parco nazionale”.

Rispetto del processo democratico
Le basi legali che definiscono i parchi d’importanza nazionale stabiliscono un principio fondamentale per il conferimento del marchio “parco svizzero”: il coinvolgimento delle popolazioni locali attraverso un processo partecipativo e democratico. Il risultato della votazione del 10 giugno sarà pertanto inequivocabile e determinante. Non è intenzione del Cantone, nel rispetto del principio sopra accennato, forzare l’adesione di un Comune al parco nel caso in cui il consenso della popolazione non fosse dato. Si precisa, a scanso di equivoci, che non sussistono in ogni caso le basi legali per un’adesione “coatta” di Comuni.
 
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