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Cronaca
29.07.18 - 11:230

Furto all'Oratorio di Lugano, "riportate il MacBook a Don Emanuele Di Marco"

Il vicario e direttore dell'Oratorio: " Posso solamente augurarmi che aprendo il computer, il seguace della Banda Bassotti veda l’adesivo dell’oratorio e sia un po’ rammaricato"

LUGANO – Quella vissuta ieri da Don Emanuele Di Marco è stata è una giornata da dimenticare. Al vicario e direttore dell’Oratorio di Lugano è stato, infatti, rubato il computer personale mentre le attività ricreative per famiglie e bambini erano in pieno svolgimento.

È lo stesso sacerdote a denunciare il furto attraverso un post Facebook. “Ieri sera – scrive – sono entrati nella segreteria in oratorio e mi hanno rubato il MacBook”. “Al suo interno – prosegue Don Emanuele – c’erano fotografie e ricordi, nonché documenti personali”.

“È triste che veniamo presi di mira mentre nel cortile ci impegniamo ad offrire attività per le famiglie e per i bambini. Posso solamente augurarmi che aprendo il computer, il seguace della Banda Bassotti veda l’adesivo dell’oratorio e sia un po’ rammaricato per aver colpito con un gesto malevolo chi, nel contempo, offriva il proprio tempo e la propria passione all’educazione delle nuove generazioni”.

La notizia ha rattristito parecchie personalità della politica ticinese e non solo. Il direttore di TeleTicino e Radio 3i Matteo Pelli ha dedicato un lungo post sui social per invitare “l’asinello” a restituire il computer a “Don Ema”.

“Don Ema – scrive Pelli – è un amico, uno che dedica la vita alle altre persone, quelle che hanno più bisogno, anche solo di un consiglio o di essere ascoltate. Uno che fa la spesa per le persone che in Ticino faticano a sorridere e che non ti giudica per la tua fede, anzi. Ha una parola buona per tutti”.

“Bene – prosegue – (fino a qui) ... Perché l’altra sera mentre all’oratorio di Lugano le attività ricreative per famiglie e bambini erano in pieno svolgimento, qualcuno ha pensato bene di rubare il computer dalla segreteria. Ora, cara pecorella (asinello?) smarrita, se vuoi fare in modo che “raglio d’asino anche questa volta non giunga in cielo” sei ancora in tempo per riportare a chi fa del bene uno strumento prezioso per quello che contiene, anche perché, detto tra di noi, se avessi avuto bisogno (ma davvero) di qualcosa, potevi parlarne direttamente con lui che sicuramente ti avrebbe aiutato”.

 

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