MILANO – Non solo firme a favore di Foa presidente della Rai, ma anche contro. A promuovere la prima, che ora ha raggiunto i 13'500 consensi, CSEPI, mentre la seconda è opera di due associazioni, Articolo 21 e Progressi e ha raccolto in tre giorni 18'700 firme. Insomma, per ora vincono i “contrari”, domani si esprimerà il Governo Italiano.
Ecco il testo di Articolo 21 e Progressi, indirizzata al Presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Alberto Barachini e intitolata “Vogliamo un presidente RAI di garanzia, degno e rispettoso delle istituzioni”.
“Signor Presidente,
chiediamo a lei e ai membri della Commissione parlamentare di Viglianza di garantire il rispetto della legge e delle istituzioni repubblicane nella nomina del nuovo presidente RAI e dunque escludere il nome di Marcello Foa, imposto dal governo.
Il giornalista Foa non ha i requisiti per questo incarico e il modo in cui è stato indicato viola una serie di regole fondamentali.
Perché è importante?
Primo, il presidente della RAI, servizio pubblico pagato da tutti i cittadini, non può esprimersi contro l'ordinamento costituzionale italiano e contro l'Unione Europea. Marcello Foa lo ha fatto in modo esplicito dichiarando pubblicamente “disgusto” nei confronti del presidente della Repubblica. Gli attacchi al Capo dello Stato dimostrano disprezzo e antagonismo rispetto ai valori repubblicani che il presidente Mattarella rappresenta.
Secondo, c'è incompatibilità perché i consiglieri del Consiglio di amministrazione RAI non possono essere titolari “di cariche in società concorrenti”. Foa è amministratore delegato di un gruppo editoriale concorrente alla Rai sia all'estero che in alcune regioni italiane. Altra violazione da parte del governo è l'annuncio di Foa come presidente RAI in Consiglio dei ministri, attraverso le dichiarazioni del presidente e del vicepresidente del Consiglio, scavalcando il Consiglio d'amministrazione RAI.
Terzo, ricordiamo che il presidente deve essere sempre “di garanzia”, nominato dal Consiglio d'amministrazione tra i suoi membri con il parere favorevole della Commissione di Vigilanza e i due terzi dei voti, proprio per la delicatezza del ruolo del presidente RAI e nel rispetto dell'orientamento politico di tutti i cittadini. Questo requisito viene a mancare perché Lega e Movimento Cinque Stelle hanno imposto un giornalista molto sbilanciato politicamente. Sui social media Marcello Foa ha promosso notizie e campagne di estrema destra, spesso prese da fonti di fake news: da quelle sovraniste a quelle contro i vaccini, fino a quelle dai toni marcatamente omofobi.
La RAI è un bene comune del Paese e di tutti gli italiani, pertanto deve garantire profili autonomi, dignitosi e pienamente rispettosi delle cariche dello Stato, a cominciare dal presidente della Repubblica.
Come sarà consegnata
Al presidente e ai membri della Commissione parlamentare di Vigilanza”.