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Cronaca
04.09.18 - 18:080
Aggiornamento: 19:07

Formula E, parla Badaracco. "Ci sono sostanziali idfferenze rispetto l'altra volta"

Il Municipale racconta di come, per cercare un'alternativa a Zurigo, gli organizzatori li abbiamo contattati. "Ora c'è anche Berna... Vedremo nei prossimi dieci giorni cosa succederà"

LUGANO – All’improvviso, dopo essere stata archiviata come un’occasione mancata, la Formula E è tornata d’attualità a Lugano. Roberto Badaracco, Capodicastero Sport, fa con noi il punto della situazione.

Cosa c’è di vero in quel che si dice, ovvero che avete avuto dei contatti con gli organizzatori?
“Oggi è uscita ufficialmente la notizia che Zurigo rinuncia a organizzare l’edizione 2019. Gli organizzatori si sono mossi per valutare delle alternative possibili e Lugano, visto quanto accaduto qualche anni fa con l’omologazione del circuito e le discussioni che c’erano state, è stata una di quelle cui hanno pensato. Si sono rivolti loro a noi, chiedendoci se eravamo interessati. Ci siamo incontrati, abbiamo discussi su vari aspetti ed ora è tutto aperto, nel senso che noi dovevamo fare degli approfondimenti. Adesso è uscita la candidatura di Berna, vediamo”.

In linea di massima, però, siete interessati?
“Di base non è che non lo fossimo. Devo essere esaudite diverse condizioni, a livello finanziario, economico, di durata dei disagi, di tanti aspetti che vanno approfonditi. A titolo personale sarei favorevole e con me ci sono alcuni colleghi di Municipio che la vedono bene, questa volta, dopo l’esperienza di Zurigo”.

Cosa c’è di diverso rispetto a quattro anni fa?
“Lì non c’era un vero e proprio organizzatore, bensì dei promotori che lasciavano un punto interrogativo sulla loro affidabilità. Ora c’è un’organizzazione che ha già svolto un GP a Zurigo, ci sono diversi sponsor, è tutto più articolato e chiaro. Anche economicamente è cambiato molto, nel senso che si assumono loro tutti i costi della manifestazione. Da quel che ci è stato detto non dovremmo pagare niente, a parte mettere a disposizione il circuito, le strade, dare un sostegno logistico e di sicurezza, quello che viene fatto per ogni evento, sportivo e non. L’aiuto che daremmo è indiretto, non soldi ma prestazioni. Le differenze sono parecchie!”.

Le difficoltà economiche e organizzative appaiono abbattute, può essere la volta buona, no?
“Col punto interrogativo degli approfondimenti che stiamo facendo, sono stati loro a venire da noi ed ora non si capisce bene se ci sono altri interessati, se desiderano andare a Berna…”

Prima della candidatura bernese eravate dunque sicuri che il GP fosse vostro?
“Loro non ci hanno assicurato niente, anche perché abbiamo detto che dovevamo effettuare i citati approfondimenti che stiamo svolgendo. Nulla è deciso ma nemmeno, penso, pregiudicato”.

Adesso cosa succederà?
“Approfondiamo gli aspetti, poi risponderemo loro e li sentiremo, cercando di capire. Come tempistica secondo me sarà tutto entro i prossimi dieci giorni”.

Perdere il GP per la seconda volta sarebbe davvero peccato però…
“Sicuramente. D’altro canto non eravamo inizialmente in corsa, si è svolto tutto molto velocemente con la rinuncia di Zurigo e il contatto, è un treno che è passato e che ci hanno messo sul piatto, ammettendo che c’erano comunque altri interessati. È tutti in divenire, vediamo cosa succede nei prossimi giorni”.

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