BELLINZONA – Dopo la manifestazione praticamente disertata dai ticinesi, avevano pensato di lasciare. Ma poi la passione per quello che stanno facendo, la volontà di dare una mano a qualcuno in difficoltà a trovare un posto di lavoro, aveva spinto gli amministratori di Ticino&Lavoro a proseguire. Ora, un nuovo ultimatum.
Giovanni Albertini e chi come lui dedica tempo ai disoccupati avevano rilanciato con due nuove proposte, ovvero pagare 50 franchi per avere il supporto di un consulente e facilitazioni in corsi e invio di cv, e un adesivo da appendere per chi ha assunto tramite il gruppo un residente senza lavoro.
Ma evidentemente neppure questo è bastato. Nella serata di ieri è arrivato il post di Albertini: “Avete voluto: Sito internet-fatto. L’App-fatto. Consulente-fatto. Sede-Contone e il mercoledì a Lugano. Vi abbiamo chiesto di: Presenziare ai nostri eventi – manifestazioni, dii aderire come soci, di contribuire nell’aiutare e nell’aiutarvi. Risultato? Dopo questi 4 anni di impegno posso dire di essere profondamente deluso! Avete ancora tempo fino a dicembre per cambiare registro, se non dovesse essere il caso chiuderemo e per sempre! Abbiamo incrociato le braccia, infatti se non è per i soliti noti, nessuno collabora per portare qualcosa di positivo!”.
Gli fa eco Omar Valsangiacomo, uno degli amministratori del gruppo Facebook Ticino&Lavoro: “La polemica e la tastiera la fanno sempre da padroni. Poi alzare il sedere e andare a contone o Lugano per un servizio organizzato con il massimo impegno e amore è difficile e viene snobbato. 50 chf capisco possa per tanti essere tanto ci mancherebbe, ma pur di trovare un posto di lavoro qualche unghia in meno o 5 pacchetti di sigarette ci starebbe anche”.