LUGANO – La situazione all’Ex Macello è ancora bloccata. O meglio, la Città di Lugano ha pubblicato da tempo un progetto di riqualifica della zona.
E i Molinari, che da anni ormai occupano una parte dello spazio?
Roberto Badaracco, ai tempi, da noi interpellato, aveva spiegato di pensare allo sgombero coatto come ultima ratio. “L’idea non è di mandarli via bensì di sentirli, possibilmente avere un interlocutore con cui discutere, aperto a trovare delle soluzioni. Faremo delle proposte, certo che diventerebbe complicato se noi ne avessimo di concrete e loro le rifiutassero. Il timore è quello, però con la mano sul cuore credo che se l’ente pubblico ha fatto il suo lavoro e dice che il progetto valorizza tutto l’ex Macello e non solo una parte, peraltro disastrata, non fruibile al 100% e non ristrutturata, è comprensibile a tutti che se diamo un’alternativa valida e loro dicono no non siamo noi dalla parte del torto”.
Ora, a distanza di cinque mesi da quelle dichiarazioni, a che punto siamo? Si marcia sul posto. Sul messaggio riguardante la riqualifica dell’Ex Macello sta lavorando la Commissione dell’edilizia del Consiglio Comunale di Lugano. Da nessuna parte nei documenti viene specificato che una parte potrebbe essere ceduta al CSOA, ma nemmeno si parla di come mandarli via.
Dunque sono partite due domande alla volta del Municipio. “Memori della contrarietà più volte espressa dagli autogestiti in merito all’eventualità di una loro uscita dalla struttura, chiediamo al Municipio se è prevista un’uscita definitiva del CSOA dall’ex Macello, se sì come si intende procedere e se se sono previste delle alternative per l’autogestione (e se sì, quali)”.
Insomma, passano i mesi ma la situazione non si sblocca.