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Cronaca
02.02.19 - 14:190

Livio Bordoli: "Lugano, ora Celestini ha avuto il tempo di lavorare. E il Chiasso può salvarsi se...."

Intervista al doppio ex che analizza le due squadre alla ripresa del campionato

LUGANO/CHIASSO – Pochi giorni e poi si torna a fare sul serio anche per quanto riguarda il calcio. Lugano e Chiasso, le due principali protagoniste nel panorama calcistico ticinese, sono ormai pronte a rincorrere i rispettivi obiettivi.

Se il Lugano di Celestini ha riaccolto a braccia aperte Armando Sadiku come principale acquisto durante l’inverno, diversi sono i movimenti da segnalare dalle parti del Riva IV. Il Chiasso allenato da Andrea Manzo, fanalino di coda in Challenge League, ha dato il benvenuto a ben otto giocatori, scelti dalla dirigenza per dare il proprio contributo nella lotta salvezza. Spiccano su tutti gli arrivi di Malvino, Manicone, Milosavljevic e Perico. Un mix di esperienza e giovinezza che Bignotti e il suo staff sperano possa portare a qualcosa di buono.

A pochi giorni dalla ripresa di Super e Challenge League abbiamo scambiato due parole con Livio Bordoli, ex allenatore di entrambe le formazioni e artefice della promozione nella massima serie elvetica del Lugano.

Livio, che voto dai al mercato di Chiasso e Lugano? Si sono rinforzate durante l’inverno?

“A mio avviso la campagna trasferimenti di entrambe è stata buona. Sono del parere che non è sempre necessario stravolgere tutto, ma con uno o due acquisti ci si può già rinforzare. Il Lugano ha fatto il colpaccio con Sadiku, un giocatore in grado di fare la differenza in qualsiasi momento. Il Chiasso, invece, si è mosso di più facendo acquisti mirati e gente buona per la categoria. Tanto passerà anche dalle prestazioni di Milosavljevic e Malvino, due giocatori che ho avuto a Lugano e di indubbie capacità”.

Tornando a Sadiku, possono i bianconeri ambire a qualcosa in più della salvezza con l'albanese come terminale offensivo?

"Potrebbero, ma prima devono togliersi dalla scomoda posizione in classifica (ottavi a +2 dallo spareggio ndr). Essendoci lo spareggio quest’anno non è più come gli altri anni che, magari, a due o tre partite dalla fine del campionato si è salvi. Ci sarà da lottare e lo si dovrà fare fino alla fine con squadre come GC, San Gallo, Sion… tutte squadre che per tradizione sono club importanti. Non devono fare voli pindarici, ma mettere fieno in cascina e poi, verso aprile, decidere a cosa puntare”.

Mister, come valuta l’operato di Fabio Celestini sulla panchina del Lugano?

“Dal punto di vista dei risultati direi non benissimo. Ho però visto un paio di partite in cui la squadra aveva una certa identità. Adesso ha avuto il tempo di lavorare durante la pausa invernale e questo gli permetterà di avere un Lugano a suo piacimento”.

Nikola Milosavljevic dovrà sostituire Rey, il capitano del Lugano in quella cavalcata fino alla Super League. Potrà il classe 1996 far dimenticare Antoine ai tifosi del Chiasso?

“Sono due giocatori completamente differenti tra loro. Non hanno lo stesso stile di gioco. Nikola è un calciatore dalle giocate importanti, ma Rey era un leader: uno che ti trascinava, uno con cui potevi andarci a fare la guerra. E poi, in campo, era scomodo per gli avversari. Nikola ha potenzialità enormi. Deve ritrovarsi dopo mesi non facili per lui, deve capire che è ora di fare il famoso click. Io credo in lui perché è un giocatore forte, un bravissimo ragazzo che in questi sei mesi in prestito al Chiasso è chiamato a dimostrare il suo valore”.

Il Chiasso ha preso in prestito Manicone dal Lugano. L’ex Empoli e Juventus è compatibile con il capocannoniere Zoran Josipovic?

“Per me sì. Credo che lo abbiano preso per farlo giocare in coppia con Josipovic. Se Manzo deciderà di ripresentarsi col 3-5-2 allora penso che i due faranno molto bene perché andrebbero a completarsi a vicenda. Se invece opterà per un 4-4-2 o un 4-5-1, ecco, che Zoran e Carlo potrebbero non essere più compatibili”.

I rossoblù hanno possibilità di salvarsi?

"Certo, ma non devono sbagliare l'entrata in materia. Cominciare bene da subito è fondamentale e penso che la squadra si sia preparata per questo. Salvarsi sarà difficile, ma non impossibile. Credo che il Chiasso, a questo punto, debba fare la corsa sul Kriens...".

RIVA

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