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Cronaca
18.04.19 - 09:000

Il MASI dice la sua. "Lo spostamento era già deciso. Noi rispettiamo il legame fra storia dell'arte e storia delle religioni"

Il Museo d’arte della Svizzera italiana è intervenuto sulla questione della scultura di Xhixha. "Mai chiesto il suo spostamento. Desideriamo una continuità tra la programmazione museale e quanto avviene nella parte alta di Piazza Luini"

LUGANO – Il MASI si difende: mai chiesto di spostare la scultura Luce Divina, facente parte dell’esposizione di Xhixha a Lugano, confermando così le parole rilasciate al nostro portale da Marco Borradori (diversa la versione di Badaracco).

"Il direttore del MASI Tobia Bezzola, in ospedale per un infortunio al momento del posizionamento, non ha mai visto l’opera Luce Divina né chiesto il suo spostamento. Si specifica inoltre che nel comunicato stampa di presentazione del progetto dello scorso 25 febbraio, uno spostamento dell’opera Luce Divina era indicato e pianificato e che il MASI non ha alcuna autorità sulla questione", si legge. Come detto da Borradori, uno spostamento era già deciso.

Che il MASI desideri “conservare la garanzia di continuità tra la programmazione museale e quanto avviene nella parte alta di Piazza Luini, quindi non di fronte alla Chiesa di Santa Maria degli Angioli”, per una questione di “coerenza tra quanto proposto dal Museo e quanto avviene negli spazi adiacenti". Il che però appunto non toccherebbe il punto dove è posizionata al momento la scultura.

Quel che aveva fatto indignare molti era il fatto che Luce Divina rappresentasse il simbolo cristiano della croce. “I simboli religiosi sono ancora benvenuti a Lugano?”, si era chiesto l’UDC, e anche il sindaco non avrebbe affatto gradito una simile posizione in una città che definisce aperta. Il MASI dal canto suo precisa come "sono inoltre false tutte le illazioni legate al tema dei simboli religiosi. A tal proposito, si ricorda che nel 2016 è stata realizzata un’intera mostra tematica dal titolo Sulla Croce dedicata al simbolo della croce alla Collezione Giancarlo e Danna Olgiati - parte del circuito MASI. Il Museo è e sarà sempre consapevole e rispettoso del profondo legame che esiste tra la storia dell’arte e quella delle religioni".

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